“Maturità, t’avessi preso prima”. Un verso che da decenni rimbomba nelle orecchie degli studenti alla vigilia dell’ultimo passo: per alcuni è un rimpianto, per altri un monito, per altri ancora solo una suggestione dal suono un po’ scaramantico. Scattano gli esami di maturità e inevitabilmente torna d’attualità Notte prima degli esami, l’inno di questi giorni roventi, in cui migliaia di ragazzi camminano sul filo della tensione.
Antonello Venditti, il padre di quell’inno alla speranza per i maturandi di ogni ogni età, a 40 anni da quella canzone (e dall’album Cuore) torna in concerto con tre grandi present a Caracalla: Notte prima degli esami 1984-2024 40th Anniversary Tour andrà in scena il 18, 19 e 21 giugno.
“Ogni strofa è un movie – ha dichiarato il cantautore a Repubblica poche settimane fa – Dagli studenti si allarga a famiglia e società. Sarebbe interessante darla come traccia alla maturità, per far raccontare i ragazzi di oggi. La chiave del brano sta nei versi: ‘Si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici intorno’. Sono io in concerto, e nuovi amici ogni volta. È un eterno presente, sempre in movimento, poi va in flashback, alla mia maturità. Credo di riuscire a fissare alcune cose immutabili perché il mondo cambia, ma non pone rimedio. Le ingiustizie sociali, le guerre, le invasioni russe, sono le stesse. L’unico sentimento stabile e in grado di rinnovarsi è l’amore. Canto ‘se l’amore è amore’, appunto”.
Ci sono molte storie che si intrecciano all’interno delle canzone, e per quanto ci siano riferimenti generazionali non semplici da comprendere per i ragazzi che affrontano l’esame (i “quattro ragazzi con un pianoforte sulle spalle” sono lo stesso Venditti, Francesco De Gregori, Giorgio Lo Cascio e Ernesto Bassignano, cantautori simbolo dell’period del Folkstudio di Roma) i temi del brano sono facilmente assimilabili dai ragazzi di ogni generazioni: la notte di “giovani attori, di pizze fredde e di calzoni, notte di sogni, di coppe e di campioni, notte di lacrime e preghiere” è il racconto di un rito di passaggio, fatto in fondo di gesti e pensieri senza tempo.
Venditti canta su Fb per i maturandi: “Questa notte è ancora nostra”
Attese da ingannare, fame notturna, ansia e qualche retaggio di un’altra notte che da festa si trasformò in un triste commiato (la “notte di coppe e di campioni” rimanda alla sconfitta della Roma contro il Liverpool il 30 maggio 1984, finale di Coppa dei Campioni oggi Champions League).
Poi ci sono le bombe delle sei che non fanno male, le notti di polizia, le mamme e i papà con il biberon in mano e le nonne alla finestra. Tutto come adesso.
“Notte prima degli esami”, Venditti canta a cappella
E poi un po’ d’amore, che c’entra sempre. Nella canzone si chiama Claudia, con i primi approcci fisici un po’ timorosi e la certezza che questa notte “è ancora nostra”. Al resto si pensa domani.
