Il lunedì del cinema: Underneath the Silver Lake, un caleidoscopico omaggio alla magia di Los Angeles. On-line il 24 giugno

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Lunedì 24 giugno continua l’iniziativa Il lunedì del cinema a cura di Repubblica e MYmovies per il cinema di qualità in streaming. Una sala cinematografica virtuale pronta advert accogliere gli iscritti di MYmovies con una selezione ricercata di titoli da vedere (o rivedere) rigorosamente insieme dalle 20:00 a mezzanotte.

Il movie della settimana è Underneath the Silver Lake (prenota un posto free of charge), un noir ambientato alla luce del giorno nell’assolatissima Los Angeles.

A dirigere è l’ex enfant prodige del cinema indie americano David Robert Mitchell, al suo primo incontro con l’industria hollywoodiana dopo i successi di piccoli movie come The Fantasy of the American Sleepover e soprattutto dell’horror It Follows.

Il protagonista del movie è un incrocio tra il Drugo Lebowski dei fratelli Coen e il detective privato più famoso di sempre, Philip Marlowe, più nella versione debosciata del capolavoro anni ’70 di Altman Il lungo addio (dove a interpretarlo period Elliott Gould) che in quella classica incarnata da Humphrey Bogart.

Il suo nome è Sam, ha il volto e l’andatura svagata dell’attore Andrew Garfield, e nonostante abbia una trentina d’anni vive come un adolescente in un residence con piscina a Silver Lake, quartiere a est di Hollywood: passa le giornate a dormicchiare, masturbarsi, fumare canne, ascoltare musica, guardare movie (da quelli interpretati dall’attrice anni ’30 Janet Gaynor che gli consiglia la madre al telefono agli horror) e a spiare ragazze dalla finestra.

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È così che Sam incontra Sarah (Riley Keough, nipote di Elvis Presley), solare, bellissima e con un largo cappello bianco, salvo perderla immediatamente dopo quando questa scompare nel nulla insieme advert altre due amiche.

Da qui nasce l’intricatissima trama gialla di Underneath the Silver Lake, che attraversando l’immensa, tentacolare e decadente “città degli angeli” conduce il malcapitato e sempre più confuso protagonista in angoli bui e luoghi scintillanti, al seguito di teorie complottiste, dentro i giri della prostituzione di aspiranti attrici, in discoteche costruite su cimiteri, nel rifugio di un miliardario che sogna di farsi tumulare come un faraone e delle sue ancelle che aspirano all’ascensione, nella casa da fiaba di un compositore che ha scritto le più famose canzoni rock di sempre (compresa “Smells Like Teen Spirit”), disseminandole di messaggi subliminali su ordine della casa discografica…

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Andrew Garfield in una scena del movie Underneath the Silver Lake. 

Scritto dallo stesso regista, il movie è uno strabordante e caleidoscopico omaggio a Los Angeles e all’immaginario che il cinema, il rock, la pubblicità hanno costruito a partire dalle atmosfere luminose e accecanti di un paesaggio urbano allucinante quanto e più di un incubo notturno.

Mitchell fa incetta di citazioni (Altman, per l’appunto, ma anche Hawks, Hitchcock, Lynch, PT Anderson), di movie visti alla television (a casa di Sarah, Sam vede Come sposare un milionario di Jean Negulesco), di poster (i Nirvana accanto al Mostro della Laguna Nera e a Dracula di Tod Browning), di cimeli (le versioni barbie di Marilyn Monroe e Lauren Bacall) e monumenti commemorativi (il busto di James Dean di fronte al quale è ambientata una scena chiave).

Nel suo viaggio di ricerca e perdizione Sam è come Alice nel paese delle meraviglie, supera antri nascosti nella roccia come se Los Angeles fosse il tramite verso un mondo magico e spaventoso; are available una favola s’imbatte in animali simbolici e in segnali da decifrare; come, ancora, nel Mago di Oz percorre vie che portano oltre l’arcobaleno, e cioè alla scoperta del vero segreto della cultura pop, per poi restare attonito e in silenzio di fronte alla verità e alle scelte della ragazza di cui si è invaghito…

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Andrew Garfield in una scena del movie Underneath the Silver Lake. 

Se nel celeberrimo finale di Chinatown, il detective Jake Gittes – altro modello ripreso da Mitchell – dopo aver inutilmente risolto il mistero che lo aveva coinvolto si sentiva dire «Lascia perdere, è Chinatown», in Underneath the Silver Lake Sam è ugualmente costretto a restare in silenzio nonostante sia arrivato in fondo al pozzo dei desideri: «Keep quiet» gli scrivono, invitandolo a tornare nella tranquilla sonnolenza dell’inizio e a considerare la sua avventura un sogno.

Destino inevitabile, del resto, per la trama di un movie che è fatto della materia di cui sono fatti i sogni (e i deliri) della città del cinema.

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