Cinema, parte la protesta del lavoratori: “Siamo ai titoli di coda: il 60% di noi è disoccupato”

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Due mesi fa, con lo slogan “Vogliamo che ci sia ancora un domani” le associazioni di categorie dell’audiovisivo, dai registi agli interpreti, dagli sceneggiatori al comparto animazione, aveva lanciato un allarme. Che evidentemente a otto settimane si fa ancora più urgente. Tanto che i lavoratori ei tecnici del cine-audiovisivo hanno indetto per martedì 4 Giugno, a partire dalle ore 10.00, a Piazza Santi Apostoli a Roma, una manifestazione per portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica la “drammatica situazione in cui versa il comparto”, che vede da mesi le produzioni bloccate senza che ci siano adeguate indennità che consentano ai lavoratori di superare questo lungo periodo di fermo in attesa che il settore riparta.

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“Migliaia di lavoratori del settore sono attualmente senza occupazione, ma soprattutto senza nessuna prospettiva futura a causa della gestione dei decreti ministeriali riguardanti il settore Cine-Audiovisivo” e per questo chiedono al governo un “sostegno economico da parte dello Stato, a fronte del ritardo nell’emissione dei decreti e conseguente rallentamento delle attività produttive che comportano una grave perdita sia in termini economici che in termini di anno contributivo a fini pensionistici”. Mancano, denunciano, tutele per questo “voluminoso” comparto composto da migliaia di lavoratori “una categoria intesa come saltuaria e discontinua senza protezione dei diritti del lavoro e senza un contratto nazionale regolare”. Il lavoratori del cine-audiovisivo in occasione della manifestazione chiederanno al governo di essere ricevuti e in una lettera che sarà indirizzata al ministro Sangiuliano chiederanno interventi “rapidi e progettuali”. Tra questi anche l'”urgente revisione e attivazione dei decreti attuativi per permettere all’intero settore di rientrare rapidamente in una fase produttiva, e una risoluzione delle problematiche contributive ai fini pensionistici che da anni affliggono la categoria”. In un sondaggio realizzato dalle associazioni proprio in questi giorni e a cui hanno partecipato poco meno di 3 mila addetti (2.772 risposte) che ricoprono le numerosissime funzioni nelle produzioni (dagli assistenti alla regia o ai costumi ai truccatori, dagli aiuto registi ai fonici, parrucchieri, elettricisti, direttori della fotografia solo per citarne alcuni) risulta che il 60%, pari a 1662 persone, in questo momento è disoccupato, ovvero 3 lavoratori su 5 del settore in questo momento sono a casa. “Questo dato, già di per sé allarmante, è ancor più amplificato dal fatto che ci troviamo nel trimestre che dovrebbe vedere il picco del livello occupazionale annuo”.

Il lavoratori del settore che si riconoscono nel comitato #SIAMOAITITOLIDICODA sono attivi e mobilitati anche sul internet su una pagina telegram che raduna circa 4 mila persone. A sostenere la mobilitazione ci sono comunque le associazioni nazionali: APAI (Associazione del Personale di Produzione Audiovisivo); AIARSE (Associazione Italiana Aiuto Registi e Segretarie di Edizione); CCS (Collettivo Chiaroscuro); APCI (Associazione Pittori Decoratori Cinematografici); AITR (Associazione Italiana Tecnici di Ripresa); AITS (Associazione Italiana Tecnici del Suono); AGI SPETTACOLO (Associazione Generici Italiani dello Spettacolo); EMIC (Associazione Nazionale Elettricisti e Macchinisti del Settore Cineaudiovisivo); ANNAC (Associazione Nazionale Noleggio Automezzi Cinetelevisivi). Con loro anche i fornitori del cine-audiovisivo, imprese che lavorano ed investono nell’indotto del settore: Le Fiorucci srl, La Teca dell’Immaginario sas, Schiavi Marco srl, Rental Movie Business srl, Scenografica srl, REC srl, D-Imaginative and prescient Film Folks srl, Panalight spa, Kiwii Digital srl, Romana Gruppi Elettrogeni Cinematografici srl, Presadiretta, Lambda srl.

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