Alberto Angela: “Vi porto a Pompei, per emozionarci insieme. Le scoperte sono una carezza e uno schiaffo”

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Appare emozionato Alberto Angela mentre spiega questo viaggio che racconta Pompei come non si è mai vista: Interamente girato nel sito di Pompei, all’interno dei nuovi cantieri di scavo, lo speciale di Meraviglie (prodotto da Rai Cultura in collaborazione con il Parco Archeologico e il Ministero della Cultura), in onda il 27 maggio alle 21.25 su Rai 1, utilizza una tecnica di ripresa particolare: un unico piano sequenza, lungo oltre due ore. Angela cammina, parla e esplora senza stacchi né interruzioni l’antica città, sommersa dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Angela percorre le stradine, attraversando botteghe, terme, locande e case non-public.

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“È stata veramente una grande avventura e una grande gioia collaborare con tutto il gruppo, con questa modalità particolare che period una sfida per voi figuriamoci per noi” cube Gabriel Zuchtriegel direttore del Parco Archeologico “Ricordo il primo incontro con Alberto, abbiamo detto appena ‘buongiorno’ e abbiamo cominciato a parlare di Pompei. Ogni tanto ci ricordavano: ‘Dobbiamo parlare della logistica, degli aspetti organizzativi’. Non c’è solo solo la bellezza ma c’è il lavoro, l’archeologia non è un bel vaso in una vetrina”.

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Lo sa bene Angela, paleontologo da sempre appassionato degli scavi. “Abbiamo avuto la sensazione di essere arrivati sulla luna”, racconta “questo speciale Pompei-Le nuove scoperte sembrava una sfida impossibile ma avevamo un gruppo valido, ringrazio il Centro di produzione della Rai di Napoli, con operatori in grado di seguirci anche in luoghi più difficili. Faccio servizi a Pompei dal 1994, il dietro le quinte di questo programma voleva dare la sensazione di essere con me a Pompei. Al cinema si girano tante scene, ma ci sono i ciak. In teatro cominci e nessuno può sbagliare, per noi è stata la stessa cosa: col piano sequenza la telecamera si accende e si spegne solo alla wonderful, non puoi fare errori”.

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Il divulgatore spiega di aver percorso qualche chilometro dentro Pompei, “e Pompei non è un museo. È uno dei piani sequenza più lunghi mai fatti, con interviste a tante persone, il fonico aveva 14 microfoni aperti e il gruppo dei tecnici che mi seguiva doveva nascondersi. Comincio con un braccio, una gru, vedete che mi avvio verso la telecamera, la sganciano dalla gru e la indossa un operatore che portava un corpetto speciale. Si alternano tre operatori. E mostriamo chi lavora a Pompei, studiosi, tecnici, restauratori: fanno un lavoro di squadra. Escono dal buio, sono tutti ragazzi, l’concept che il passato sia nelle mani dei ragazzi e che anche il futuro venga traghettato attraverso di loro è bellissimo”.

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“Forse erano pochi a crederci all’inizio” riflette Angela “poi con l’effetto palla di neve è cresciuto l’entusiasmo. Kennedy ha detto una cosa bella: ‘Non andiamo sulla luna perché è facile, ma perché è difficile’. Noi abbiamo mostrato l’altissima professionalità di chi scava. A Pompei ci sono 28 cantieri, di cui dieci di scavo, da una prova all’altra emergevano cose, mi sono commosso a vederle. Abbiamo fatto la prova generale di venerdì. Il lunedì siamo arrivati e period bel tempo, martedì pure e il mercoledì pioveva. Ho 62 anni, accetto le sfide perché servono a farti sentire vivo”.

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E continua: “Pompei ti dà una carezza e uno schiaffo, è il massimo dell’emozione, c’è la bellezza e la morte, è una sorte di grande caleidoscopio sulla wonderful e la nascita perché si sta riportando in vita una città. Ci si fa un’concept sulle cose, in un mondo in cui le cose cambiano. Bisogna dare spazio alle emozioni: conosci Pompei e continuo a emozionarti, a me è successo quando siamo arrivati in una sala con i calchi di due vittime. La città è stata sepolta da lapilli, come una grandine di pomici, una tempesta che non ha lasciato scampo. C’period una mandibola, ed è un esempio di quello che è rimasto di una persona, l’ha devastata”. Nota di colore: della Casa dei Vettii saranno mostrate anche le scene erotiche. “Abbiamo calcolato che quel momento” cube Angela “sarebbe andato in onda tardi”.

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