Child Reindeer, ancora polemiche. Nel Regno Unito la serie finisce in Parlamento

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LONDRA – La scioccante storia raccontata da Child Reindeer non è finita. Un deputato britannico accusa Netflix di avere mentito al Parlamento nella testimonianza resa da un suo dirigente sulla veridicità della vicenda descritta dalla popolare serie televisiva, diventata recentemente uno degli present di maggiore successo globale, con 65 milioni di spettatori in tutto il mondo. Al centro della disputa c’è il personaggio identificato come Martha nel serial: una stalker di mezza età che tormenta il più giovane protagonista e che in precedenza è stata in carcere per molestie. Identificata da giornali e social, la vera donna che ha ispirato la serie, Fiona Harvey, si è fatta avanti e ha dato una intervista a un popolare conduttore tivù, negando di essere mai stata incriminata per abusi e condannata a quattro anni di carcere.

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Jessica Gunning, l’attrice che interpreta Martha in Child Reindeer

 

La settimana scorsa Benjamin King, un supervisor di Netflix, chiamato a testimoniare sulla questione davanti alla commissione Cultura della digicam dei Comuni, ha dichiarato che lo present è “chiaramente la vera storia del terribile abuso sofferto dal protagonista Richard Gadd per mano di una stalker pregiudicata”.

Scritto, diretto e interpretato da Gadd, Child Reindeer è per l’appunto la ricostruzione autobiografica delle prolungate molestie subite da Gadd da parte di una donna e del complicato rapporto che si crea fra i due.Ma adesso John Nicholson, deputato dello Scottish Nationwide Get together, il partito indipendentista scozzese, afferma che la deposizione resa da King è “evidentemente discutibile”, sottolineando che finora non sono emerse show di una condanna giudiziaria né di una incarcerazione nei confronti della vera Martha, ossia di Fiona Harvey.
La Bbc riporta che ci sarebbe soltanto una denuncia per molestie presentata 20 anni fa da un avvocato, accusa negata da Harvey e che comunque non ha avuto alcun seguito processuale. Preannunciando che scriverà a Netflix per ottenere chiarificazioni in merito, il deputato osserva che “accusare una persona di essere stata incriminata è una cosa molto seria”. Se il dirigente di Netflix ha deliberatamente mentito al Parlamento, in base alla legge britannica avrebbe commesso un reato e ci sarebbero a quel punto conseguenze giudiziarie per lui e per Netflix. Gli esperti notano che i tradizionali canali televisivi britannici devono rispettare rigide regole in materia quando raccontano fatti ispirati dalla realtà, regole che non si applicano a un servizio di streaming come Netflix. La prima puntata di Child Reindeer, tuttavia, si apre con la scritta “questa è una storia vera”. La “vera Martha” sostiene di essere stata rappresentata in modo totalmente fuorviante dalla serie tivù. E il potenziale oltraggio del Parlamento da parte di un dirigente di Netflix aggrava la situazione.

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Richard Gadd, protagonista di Child Reindeer (reuters)

Come se non bastasse, l’intervista concessa da Fiona Harvey a Piers Morgan per fare luce sulla controversia ha scatenato ulteriori contestazioni. Per la trasmissione, che ha attirato enorme attenzione ed è stata guardata da 11 milioni di spettatori, la “vera Martha” cube di essere stata pagata 250 sterline, pari a circa 300 euro: ora pretende di ricevere da Morgan una cifra ben più alta, un milione di sterline. “Le abbiamo pagato un parrucchiere e una limousine”, cube da parte sua il conduttore del talk-show. “Una cosa è certa: da me non riceverà un milione di sterline”. Il seguito alle prossime puntate.

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