Cent’anni fa usciva un movie. Ne uscivano tanti. Centinaia di movie ogni giorno, in tutto il mondo: negli anni 20 il cinema period ormai lo spettacolo popolare dominante in tutto il pianeta. Dovremmo scrivere un pezzo così ogni giorno, anzi, dovremmo scriverne cento al giorno per celebrare tutti i centenari in corso. Invece ne scriviamo uno solo dedicato a Sherlock jr., movie di Buster Keaton noto in Italia come La palla n. 13. Per affermare due cose molto semplici. La prima: grazie all’uscita sugli schermi di Sherlock jr. il 21 aprile del 1924 il cinema diventava definitivamente un’arte adulta. La seconda: a distanza di un secolo, Sherlock jr. rimane il più grande movie della storia. Almeno secondo chi scrive.
Altre fonti riportano date numerous sull’uscita di Sherlock jr., e non è sempre semplice stabilire l’effettiva “prima volta” di movie usciti un secolo fa, ma il 21 aprile è indicato nella filmografia curata da Raymond Rohauer per l’autobiografia di Keaton Memorie a rotta di collo (Feltrinelli, 1995). Rohauer è uno dei massimi studiosi di Keaton, e quindi ci fidiamo di lui. Sulla qualità e sull’importanza di Sherlock jr. ci fidiamo invece di Francesco Ballo, già docente all’Accademia di Brera che a Keaton ha dedicato numerosi studi: uno di questi è Il cinema di Buster Keaton. Sherlock jr. (Falsopiano, 2013), incredibile quantity che dedica all’analisi del movie la bellezza di 748 pagine. Su un solo movie, letteralmente smontato inquadratura per inquadratura! Una cosa da pazzi, certo: ma se c’è un movie che merita questa pazzia, è Sherlock jr..
Proviamo a spiegare perché. In quegli anni Keaton period l’unico vero rivale di Chaplin per il titolo di “king of comedy”. Ma Chaplin, già dal 1921, period passato al lungometraggio (Il monello) e la sua produzione si stava diradando. Anche Keaton aveva diretto un lungo nel 1923 (Accidenti che ospitalità) ma continuava a realizzare movie che non erano più i mitici “due rulli” dei primi anni 20, ma duravano comunque meno di un’ora. Sherlock jr. dura – nelle copie che oggi si possono vedere anche in rete – 44 minuti. La cosa incredibile è che TUTTI i movie di Keaton degli anni 20 sono meravigliosi: divertentissimi e raffinatissimi, con un senso della composizione e dello spazio, una “geometria comica” che lo mette al livello di artisti astratti come Mondrian, Klee, Rothko, El Lissitzky. Keaton fa un’arte concettuale assoluta e la fa con gli strumenti del cinema popolare. Questo fa di lui uno dei massimi artisti del Novecento. Ma Sherlock jr. è qualcosa di più.
Sherlock jr. è il movie nel quale Buster entra dentro un altro movie. All’inizio il suo personaggio lavora in un cinema come uomo delle pulizie e proiezionista, ma aspira a diventare un detective. Un equivoco fa sì che venga sospettato di un furto in casa della sua fidanzata. Ripudiato da tutti, Buster torna al lavoro, comincia a proiettare un movie nel suo cinema e si addormenta in cabina di proiezione. Mentre dorme, sogna. Sogna di entrare nel movie che sta proiettando. All’inizio lo schermo lo respinge, in un susseguirsi di immagini surreali che sembrano precludere, al sognatore, l’ingresso nel suo stesso sogno. Poi l’irruzione nello schermo si compie, come per i personaggi di Helzapoppin’ o per Mia Farrow in La rosa purpurea del Cairo (movie di Woody Allen che senza Sherlock jr. non esisterebbe). Il “movie nel movie” consente a Buster la realizzazione delle sue ambizioni. Diventa “Sherlock junior, il più grande investigatore del mondo”, e risolve il caso con mezzi assolutamente folli: corpi che si trasformano, inseguimenti rocamboleschi, gags che sfidano ogni legge della fisica.
Il titolo italiano – La palla n. 13 – si riferisce a una scena in cui i “cattivi” invitano Buster a una partita a biliardo truccata, nella quale la biglia con il numero 13 è in realtà una bomba: e lui manda in buca tutte le biglie tranne la numero 13, che viene sempre sfiorata e mai toccata. Pazzesco. Tanto è un sogno, no? Ma i sogni finiscono. E quando Buster si sveglia il lieto nice è in agguato, ma sempre con il cinema sullo sfondo, che fa da guida e da monito alla vita vera…
Quando il movie uscì non ebbe il successo di altri movie di Keaton di quel periodo. Period troppo geniale, troppo surreale. Ma tutti i tecnici e gli operatori di Hollywood andarono a vederlo più volte per capire come diavolo avessero fatto, Keaton e i suoi, a realizzare certi trucchi ottici che ancora oggi lasciano stupefatti. La cosa fantastica di Sherlock jr. è il suo essere un inno al cinema, alla forza onirica di questo linguaggio ancora giovane: le risate sgorgano da una profonda consapevolezza del linguaggio cinematografico. È il movie grazie al quale il cinema prende coscienza di se stesso e capisce di poter essere un’Arte con la “A” maiuscola. Se si dovesse spedire nello spazio un movie, un unico movie per far capire a civiltà di altre galassie cos’è il cinema, Sherlock jr. sarebbe perfetto.
