Londra – Andrà in scena a Trieste il musical Six, unico appuntamento italiano del tour europeo, con repliche in programma dal 24 al 28 aprile. Si tratta di uno spettacolo rivoluzionario che narra le storie delle sei mogli di Enrico VIII in chiave pop; rivoluzionario soprattutto per come è stato concepito ed è cresciuto di interesse nel corso del tempo. Nato appena sette anni fa dalla penna di due amiche universitarie inglesi, Toby Marlow e Lucy Moss, lo present è stato prima proposto nelle piccole sale del Regno Unito di fronte a poche decine di persone fin quando il passaparola e, soprattutto i social, lo hanno decretato come un vero e proprio fenomeno culturale degno di palcoscenici molto più importanti e platee molto più ampie. Compito che poi è stato affidato a Kenny Wax, produttore navigato, tanto che Six è approdato nel corso degli ultimi anni nei teatri del West Finish londinese così come a Broadway, New York, passando per Chicago e Sydney. Dallo scorso marzo, invece, il by way of alla tournée europea con tappa a Trieste, al Politeama Rossetti, dove un forged dedicato riproporrà in chiave musicale, in inglese ma con sopratitoli italiani, le sfortunate vicende di Caterina d’Aragona, Anna Bolena, Jane Seymour, Anna di Clèves, Caterina Howard e Caterina Parr.
“Il successo di Six sta nel fatto che non è semplicemente un musical – ci ha raccontato il produttore Kenny Wax, incontrato al Vaudeville Theatre di Londra poche ore prima di un ennesimo soldout – ma un fenomeno culturale che ha saputo reinterpretare la storia attraverso una lente moderna e coinvolgente, mescolando abilmente narrazione letteraria e ritmi contemporanei. Il risultato è un’opera vibrante che sfida le convenzioni del teatro musicale tradizionale, elevando il formato a nuove vette di espressività e intrattenimento”.
Elemento distintivo dello spettacolo sono senza dubbio i costumi, creati dalla talentuosa costumista Gabriella Slade, inglese di nascita ma con influenze italiane per by way of della mamma nata e cresciuta a Napoli. I suoi abiti sono una fusione di storia e modernità dove il pop, il punk e il rock emergono vistosamente in ognuno degli accessori indossati dalle sei regine in scena.
“Ogni costume che vedrete sul palco non è solo un abito, ma una dichiarazione d’arte – ci ha detto Slade -. Abbiamo investito molto non solo nel design ma anche nei materiali utilizzati, alcuni dei quali sono di provenienza esclusiva e molto costosa, con metalli e tessuti resistenti ma al tempo stesso davvero leggeri e malleabili per potersi plasmare sulle forme delle artiste come se fossero una loro seconda pelle”. Gabriella ha anche sottolineato come ogni costume sia stato pensato per riflettere la personalità e la storia di ciascuna regina, trasformando i loro abiti in simboli di forza e resistenza: “È importante che il pubblico veda queste donne per quello che erano: determine potenti e influenti, non solo vittime delle circostanze”.
Caterina d’Aragona è interpretata da Nicole Louise Lewis, Anna Bolena è Laura Daybreak Pyatt, Jane Seymour è Erin Caldwell, Anna di Clèves è Kenedy Small, Caterina Howard è Lou Henry, Caterina Parr è Aoife Haakenson; tutta al femminile anche la band che suona dal vivo tutte le opere del musical: Yutong Zhang sarà alle tastiere, Lola Barber alla chitarra elettrica, Jihea Oh al basso e Amanda Dal alla batteria. Sarà una sfida advert aprire il musical: a suon di balli, canti e ricordi struggenti, le sei regine cercheranno di conquistare il favore del pubblico in sala che dovrà decretare colei che merita il primo posto nella Storia tra tutte le sei ex mogli di Enrico VIII. Fin quando scopriranno, invece, che la Storia le ha sempre volute unite, e non schierate una contro l’altra, come forza coesa per contrastare lo strapotere incontrollato del singolo.
