Roberto Bolle, nuovo appello in difesa della danza: “Non sia più la Cenerentola delle arti”

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“La danza non deve essere più la Cenerentola delle arti, ma deve essere considerata al pari dell’opera lirica”. A lanciare l’appello è Roberto Bolle, étoile alla Scala e stella internazionale del balletto nel mondo, oggi al termine dell’incontro del ministero della Cultura con artisti e operatori del mondo della danza, in vista del nuovo Codice dello spettacolo.

“Bisogna rivedere i conteggi del Fus – cube Bolle – equipararli a quelli dell’Opera. E poi incentivare la produzione: se un direttore artistico, un sovrintendente vuole creare delle produzioni di balletto, deve essere incentivato rispetto a prendere da fuori dei corpi di ballo e ospitarli”. E ancora, spiega Bolle, “deve essere resa più facile la cooperazione e la circuitazione delle opere e dei corpi di ballo che abbiamo in Italia. Devono essere messi dei finanziamenti, ma anche un tax credit score. Oltre al capitolo importante della formazione”.

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(ansa)

Una lunga battaglia, quella dell’étoile, che già nel 2021 nel coso di un’audizione alla Digital camera dei deputati aveva parlato di “scempio della danza” scagliandosi contro i tagli, le risorse negate, lanciando un grido di dolore per “il balletto che muore tra l’indifferenza e l’ignoranza di politici e organizzatori. Basta con un’Italia che calpesta e dimentica il suo grande passato”.

Bolle sarà protagonista anche della Giornata Mondiale della danza, il 29 aprile. Per l’occasione, cube, “tornerò in television con Viva la danza, un nuovo spettacolo per la prima serata di Rai 1 per celebrare tutte le danze, non solo la classica”.

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