A quindici anni dalla fantastic della serie d’animazione, andata in onda su Nickelodeon e poi ripresa da Netflix, Avatar – la leggenda di Aang è arrivata la versione dwell motion. Protagonista è il giovane Avatar interpretato dal giovane Gordon Cormier, mentre impara a controllare i quattro elementi (acqua, terra, fuoco e aria) per riportare l’equilibrio in un mondo minacciato dalla terrificante Nazione del Fuoco.
La trama
Una volta le quattro nazioni vivevano in armonia e l’Avatar, il dominatore di tutti e quattro gli elementi, manteneva la tempo tra loro. Ma tutto è cambiato quando la Nazione del Fuoco ha attaccato i Nomadi dell’Aria annientandoli e compiendo così il primo passo verso la conquista del mondo. L’attuale incarnazione dell’Avatar non è ancora emersa e il mondo ha perso la speranza finché come un bagliore nell’oscurità, la speranza si riaccende quando Aang, un giovane Nomade dell’Aria nonché l’ultimo della sua specie, si risveglia per assumere il ruolo che gli spetta come prossimo Avatar.
“Copia carbone della serie animata”
Arrivata sulla piattaforma la serie di Albert Kim (Il mistero di Sleepy Hole, Nikita) ha ricevuto per lo più recensioni damaging. “Sebbene le immagini della serie e le sue star asiatiche e indigene aggiungano autenticità alla serie, le efficiency della maggior parte del solid, non importa quanto oneste, non reggono il peso della narrazione” scrive Selection. Usa Right now parla di “un fallimento da ogni punto di vista, Kim ha chiaramente cercato di mantenersi fedele alla serie animata. In molti sensi, sembra una copia carbone del cartone animato: alcune scene ed estetiche sono ricreate con dettagli strazianti. Il pilot originale (uno degli episodi più deboli del cartone animato) è sostanzialmente rifilmato. Ma è stato un grande sforzo inutile”. Leisure Weekly fa un paragone con il movie di Shyamalan parlando di miglioramento rispetto al titolo del 2010 ma “senza arrivare mai in alto come la serie d’animazione originale”.
