Un fotoromanzo sulla Storia, tra sogni e pianti

0
68
un-fotoromanzo-sulla-storia,-tra-sogni-e-pianti

Non c’è nulla di più ingigantito della rilevanza di queste fiction storiche di Rai 1: sembravano il segno distintivo della nuova stagione e soprattutto attizzavano polemiche — o preannunci di — nemmeno si fosse in presenza di passaggi epocali e ultra-coraggiosi nel genere. Succederà anche per l’imminente Mameli: lunedì è passato, in forma di movie television di lunghezza media, questo La Rosa dell’Istria, regia di Tiziana Aristarco, tratto da un libro che racconta una storia vera, ossia Chi ha paura dell’uomo nero? di Graziella Fiorentin.

090623687 fa100ef4 ae3b 4a55 ad3c 10e7b5435b6e - Un fotoromanzo sulla Storia, tra sogni e pianti

Annunciata a lungo — dalla pubblicistica, meno dai responsabili — come la “fiction sulle foibe”, aveva fatto colpo per quello, grazie a un ambito che rimane tabù nella nostra storia, ovvero in quella che gravita intorno alla Seconda guerra. In effetti siamo nel 1943, in Istria, gli italiani si ritrovano nella morsa micidiale tra gli jugoslavi e le forze nazifasciste. A un certo punto si racconta di un cittadino del paese finito in un crepaccio, e sembra l’espediente borisiano del “non lo facciamo ma lo diciamo”. Perché in realtà la storia da raccontare è quella di una famiglia, i Braico, con padre medico e due figli avviati dal medesimo a un futuro in camice bianco. Ma la condizione di esuli si palesa in maniera violenta e il peregrinare diventa un obbligo. Qui diventa centrale la figura di Maddalena, figlia assai portata per la pittura, che inizia a inseguire il suo sogno artistico e un amore assai contrastato.

cast la rosa dellistria location dove girato film rai 1 1200x675 avif - Un fotoromanzo sulla Storia, tra sogni e pianti

Are available una fiction edificante di quelle in auge un millennio fa: tutto legittimo, a patto di non farla sembrare un’altra cosa. Nel finale lacrime a fiumi e un colpo di scena telefonato come poche volte. Da fotoromanzo più che da melò del cinema, ben recitato (Andrea Pennacchi è il capofamiglia) e con la Storia, maiuscola, come sfondo di una vicenda che avrebbe avuto lo stesso passo in qualunque altro difficile passaggio con la guerra di mezzo, in quell’epoca.

***

Seconda perversione della settimana più impegnativa dell’anno: farsi aiutare da sostanze possibilmente illegali e stanotte, quando finisce Fiorello, resistere e guardarsi anche Gigi Marzullo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here