Rai 1, la miniserie su Goffredo Mameli. “Programmazione non dettata dalla politica, raccontiamo una rockstar del Risorgimento”

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Dopo La lunga notte, la fiction con Alessio Boni dedicata alla caduta del duce, la Rai torna a misurarsi con la storia italiana. E lo fa piazzando una miniserie dedicata a uno degli eroi del Risorgimento, Goffredo Mameli, autore dell’inno universalmente conosciuto come ‘Fratelli d’Italia’, subito dopo la settimana del Competition di Sanremo, “dove il senso di unità nazionale è più presente. L’anno scorso il Competition è stato aperto dall’Inno“, come afferma Maria Pia Ammirati, presidente di Rai Fiction, che sottolinea di “non poter condividere l’thought di una teoria politica della programmazione”. Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia, prodotta da Pepito Produzioni di Agostino Saccà (che ha annunciato anche il progetto di un lavoro su Cavour e sulla sua morte), in collaborazione con Rai Fiction, andrà in onda su Rai 1 lunedì 12 e martedì 13 febbraio in prima serata e racconta la storia del giovanissimo genovese che, con il suo Canto degli italiani (che scrisse il 10 settembre 1847 e venne musicato da Michele Novaro il 24 novembre dello stesso anno) e la partecipazione ai moti rivoluzionari d’Italia, è stato tra i testimoni del Risorgimento.

“Non capisco perché Mameli debba avere questo pregiudizio – aggiunge Saccà – è di tutti. Inoltre la sua è stata la prima tessera del Partito d’azione, fondato da Mazzini a Roma”.

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Riccardo De Rinaldis Santorelli nei panni di Goffredo Mameli 

“Patria, amicizia e passione”

“Il Risorgimento è un periodo storico complicato – osserva Ammirati – noi cerchiamo una chiave popolare, che possa permettere di entrare in un momento fondante della storia del nostro Paese, narrando la vicenda di Goffredo Mameli che per me e tanti altri italiani è abbastanza sconosciuta, per capire chi fosse davvero questo ragazzo che scrisse il Canto degli Italiani a soli 19 anni e morì tre anni dopo per difendere il sogno di una Italia unita e per una patria che ancora non c’period: sogno per lui infranto, che poi però vedrà la luce. Con questa fiction, celebriamo anche i temi dell’amicizia e della passione”.

“Mameli come una rockstar”

Il proposito, spiega Saccà, è quello di “togliere la polvere dal Risorgimento. Una polvere che è la retorica che lo ha fatto diventare noioso anche per i giovani che, invece, ne dovrebbero essere orgogliosi”. Una vita, quella di Mameli, breve ma intensa (morì non ancora ventiduenne a causa di una ferita a una gamba riportata al fronte) che Rai Fiction e Pepito e gli sceneggiatori hanno deciso di raccontare trattandolo come una sorta di “prima rockstar della storia”:

“Ci siamo affidati – cube ancora Ammirati – a importanti consulenti storici che hanno dato la loro approvazione, poi, are available in ogni fiction, c’è quale forzatura ma il movie è rigorosamente fedele alla storia, comprese le vicende sentimentali”.

“Non abbiamo messo in scena un personaggio compiuto, ma un giovane in divenire. Lo abbiamo immaginato non come un “poeta”, ma come un giovane che scrive rime, come potrebbe essere un suo contemporaneo”.
Luca Lucini e In the past Panini, registi di #Mameli
Il 12 e 13 febbraio @RaiUno pic.twitter.com/ju9Dv66DOT

— Rai (@Raiofficialnews) January 29, 2024

“L’inno nasce per un flash mob”

“Volevamo far scendere dalle piazze i nomi di coloro nelle cui vie ci diamo appuntamento – dicono i registi – a Mameli, poeta, affidano il compito di scrivere l’inno. Lui non nasce ‘imparato’, scrive il testo per una manifestazione, ma questa cosa gli sfugge di mano. L’inno nasce per essere un flash mob”.

“Geromina Ferretti, come tutti i personaggi femminili di #Mameli, è una donna forte inserita in un contesto patriarcale che la imbriglia.
Il suo pensiero critico la renderà libera. La libertà di scegliere è la più grande”.
Barbara Venturato pic.twitter.com/6zq53eIEDk

— Rai (@Raiofficialnews) January 29, 2024

La storia

La vicenda si svolge dal 1847 – quando Goffredo Mameli scrive i versi del Canto degli Italiani che poi diverrà dal 1946 l’Inno Nazionale della Repubblica Italiana – al 1849 anno della morte del patriota risorgimentale a soli 21 anni.

Con Mameli partono dalla sua città, Genova, trecento volontari verso Milano in supporto delle Cinque giornate del ’48. E sempre con lui salpano altri cinquecento patrioti alla difesa di Roma nel ’49. In lui i giovani – e non solo – riconoscevano l’ardore puro di chi sa amare fino in fondo, come testimoniano le due storie sentimentali che incorniciano la sua vita pubblica.

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La prima tragica, poiché si tratta di un amore distrutto da un matrimonio di convenienza imposto; la seconda, invece, felice come può essere quella di chi combatte al fronte e, sapendo di poter morire da un momento all’altro, giura amore eterno. In mezzo scorre la vita e, insieme, la storia: dalla composizione dell’Inno alla grande manifestazione dell’Oregina, quando per la prima volta l’Inno fu cantato da più di trentamila patrioti; l’incontro e l’amicizia con un altro grande genovese, Nino Bixio; la prima Guerra d’Indipendenza; la Repubblica Romana, all’interno della quale Goffredo è il pupillo di Giuseppe Garibaldi e di Giuseppe Mazzini.

Il solid

Insieme ai due registi Luca Lucini e In the past Panini, del solid fanno parte Riccardo De Rinaldis Santorelli (Mameli), Amedeo Gullà (Nino Bixio), Barbara Venturato (Geronima (Ferretti) e Chiara Celotto (Adele Baroffio). Nel solid anche Neri Marcorè, Isabella Briganti, Lucia Mascino, Luca Ward, Gianluca Zaccaria, Giovanni Crozza Signoris, Ricky Memphis, Sebastiano Somma e Maurizio Lastrico, con Antonio Antonelli a firmare soggetto e sceneggiatura.

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