‘Sempre grezzo’, il doc candidato ai Nastri su Primo, fondatore dei Cor Veleno: “Il rap period lui”

0
122
‘sempre-grezzo’,-il-doc-candidato-ai-nastri-su-primo,-fondatore-dei-cor-veleno:-“il-rap-period-lui”

“David non muore finché non muore la sua musica, finché continua a suonare la sua musica, perché lui period la sua musica”. Il David di cui parla Danno dei Colle der Fomento è Primo, storico rapper, fondatore dei Cor Veleno.

130347968 df327bdd 66dc 4b24 8be8 43024ddb09d2 - ‘Sempre grezzo’, il doc candidato ai Nastri su Primo, fondatore dei Cor Veleno: “Il rap period lui”

“Ponte tra la vecchia scuola romana e la nuova”- come cube Coez – scomparso a soli 39 anni, il 1 gennaio del 2016. A lui è dedicato il documentario Primo – Sempre grezzo, diretto da Guido Coscino (distribuito da Ulalà), presentato in anteprima al RIFF – Rome Impartial Movie Competition e fresco di candidatura ai Nastri d’Argento. A firmarne la produzione sono gli stessi Cor Veleno insieme a Mauro Belardi, il papà di David.

130349955 1abaa602 7918 4727 ab6a 327ef4eb07d8 - ‘Sempre grezzo’, il doc candidato ai Nastri su Primo, fondatore dei Cor Veleno: “Il rap period lui”

Io sono Primo, e questa è la mia vita

“La storia raccontata non è la storia dell’hip hop e non è neanche la storia della scena rap romana. Io sono Primo e questa è la mia vita”. La voce fuori campo è quella di Elio Germano. A lui il compito di tirare le fila di una narrazione lunga 20 anni, in cui tre generazioni di artisti italiani – da Jovanotti a Salmo – raccontano David, il suo impatto sulla musica e sulle loro vite. Tante voci che si susseguono e di cui non vengono mai mostrati i volti, se non nelle immagini di archivio.

“Elio ha dato tantissimo a questo progetto. È solo quando ho avuto l’emozione forte di vedere il doc sul grande schermo, nel silenzio appassionato della sala, che ho capito la mole di lavoro e di amore che ci ha messo”.

130351744 5e2e1ed6 4829 46f2 b1a9 d4a177a5c294 - ‘Sempre grezzo’, il doc candidato ai Nastri su Primo, fondatore dei Cor Veleno: “Il rap period lui”

Grandi Numeri, è “l’altra metà del cielo”, quella con cui David ha condiviso le prime rime e con cui ha conosciuto Squarta, il produttore e dj senza di cui “non ci sarebbero mai stati i Cor Veleno”.

È lui che ci racconta la genesi del progetto. “Quando è morto Primo ci siamo chiesti se sarebbe stato opportuno ripercorrere la sua vita, per lasciare una testimonianza della sua carriera, della sua figura. E per raccontare una generazione che è cresciuta con il rap quando in Italia ancora non aveva iniziato a brillare di luce propria. Per noi è stata la possibilità unica di tramandare una sorta di eredità”.

Sei anni di lavoro

“L’thought di un documentario senza immagini degli intervistati”, cube Grandi Numeri, “è stata di Guido Coscino, il regista. È un documentarista specializzato su tematiche antropologiche e sociali che ha accettato la sfida di raccontare David. Non volevamo incensare la sua figura ma fare in modo che chi non l’ha conosciuto potesse farsi un’thought dell’artista e della persona che è stata”.

Le parole, i ricordi, gli attestati di stima di Piotta, Roy Paci, Jova, Ensi, Coez, Salmo, Tormento, Gemitaiz, dei Cor Veleno, dei Colle der Fomento e di tutti gli altri, scorrono così, insieme alla voce di Primo, sulle immagini di archivio. Dai primi ‘90 fino al concerto tributo del 2016 all’Atlantico di Roma e al tour Lo spirito che suona del 2018, due anni dopo la sua scomparsa.

“Abbiamo usato”, cube Grandi Numeri, “tutti i formati video reperibili negli ultimi 40 anni, dalla Super8 al 4k. Sono serviti sei anni di ricerche per mettere insieme il materiale: Guido ha girato l’Italia per recuperare video da fan, archivi, produzioni televisive e cinematografiche. Tutte le immagini usate, anche quelle girate per i videoclip, sono inedite. E tantissime sono quelle che abbiamo scartato”.

Primo period l’essenza del rap

È del 1992 l’incontro di Danno e Masito con David e Grandi Numeri, insieme erano gli FDC, quei “quattro chiusi in una stanza, a dividere le rime e l’incoscienza” cantati dai Colle. “Primo period l’essenza del rap, e del rap conteneva in sé tutte le contraddizioni”, ci racconta Danno. “Dal documentario emerge forte una figura incontenibile. David aveva qualcosa che non riusciva a tenere dentro. E lui, a un certo punto, aveva aperto tutte le valvole”.

130353625 e33f520f f71a 4589 8027 bdc9e00f2b15 - ‘Sempre grezzo’, il doc candidato ai Nastri su Primo, fondatore dei Cor Veleno: “Il rap period lui”

Incontenibile, su quei palchi che avrebbe voluto calcare fino alla morte. Inarrestabile nella produzione musicale. “David non riusciva a stare fermo, scriveva ogni giorno un pezzo”, racconta Squarta nel documentario. “Non esisteva una sola persona capace di soddisfare tutte le sue richieste artistiche”, aveva bisogno di progetti e collaborazioni sempre numerous, per esplorare ogni lato della sua complessità. La sua è stata una produzione sterminata.

È attingendo a quegli inediti che i Cor Veleno hanno realizzato l’album Lo spirito che suona, così come l’ultimo singolo. Quel Fuoco sacro che li ha visti tornare a collaborare con i Colle der Fomento, un omaggio a Primo, pubblicato il 1 gennaio. “Tanto del materiale che ha inciso”, cube Grandi Numeri, “probabilmente non vedrà mai la luce”.

Il reportage poetico della realtà

Primo ha conosciuto Jovanotti da ragazzino ed è poi finito a suonare sul palco con lui. La sua è una delle voci più forti in Sempre grezzo. “Non pensavo che David avrebbe potuto sviluppare una poetica così profonda e così forte. Pensavo che la sua fosse solo energia fisica, vitale”. Jova definisce, poi, l’hip hop di Primo come “giornalismo poetico, un reportage poetico della realtà”.

È la sua, secondo Danno, “l’analisi più fica e corretta. Tutti noi eravamo amici di David, facevamo parte della scena hip hop. Invece Jova, con un occhio esterno di chi lo incontrava ogni tanto, ha avuto proprio chiara la percezione dell’evoluzione di uno come lui che, partito in un modo è poi, sbocciato, fino advert avere quella capacità di riuscire a dire qualunque cosa, anche di non sempre opportuno. Ma period sempre qualcosa che veniva dal cuore. Period necessità, una sorta di secondo respiro”.

Perennemente arrabbiato, con “questo senso di eterna inquietudine che lo portava a voler correre”, come cube Ibbanez, il Primo che emerge dal documentario è anche artista fragile. “David”, racconta Tormento, “mi ha insegnato che chi è puro si deve proteggere”.

Un atto d’amore per Primo e per un’intera generazione

Sullo sfondo della storia di Primo si staglia la Roma dei Novanta e dei primi 2000, quella che ha fatto da culla al Rome Zoo e alla generazione dei primi rapper italiani. Così, a pochi mesi di distanza dai libri di alcuni dei protagonisti di quegli anni (Piotta con Il primo re(p), Colle der Fomento con Solo amore, Tormento e la sua Rap Ciclopedia) quella storia finisce anche sul grande schermo.

“È un atto d’amore per un’intera generazione e non solo per Primo”, racconta Grandi Numeri. “Quel mondo abbiamo cercato di mostrarlo in maniera discreta. Il documentario, lo affermiamo all’inizio, non vuole raccontare la storia del rap romano, ma, poi, inevitabilmente, un po’ lo fa. Abbiamo provato a mettere un faro su quel mondo che è sempre stato raccontato, ma mai rappresentato. Anche per mostrarlo alle nuove generazioni che tanta fame hanno”.

125836441 4de80643 bce6 4c4f 8bf9 05d7d3205b17 - ‘Sempre grezzo’, il doc candidato ai Nastri su Primo, fondatore dei Cor Veleno: “Il rap period lui”

Eravamo i più rap di tutti e i meno rap di tutti

Primo – Sempre grezzo non è costruito seguendo una linea temporale lineare, ma è concepito come un documentario in due tempi. “L’thought”, continua Grandi, “period quella di raccontare Primo sia a chi lo conosceva già, sia a chi avrà la possibilità di approcciarsi alla sua figura, e al genere,per la prima volta. La prima parte del racconto è rivolta ai fan, a chi conosce la storia. Poi torna indietro per raccontare la parte meno conosciuta della sua vita, guardandola da un altro punto di vista”.

154752441 47989542 dfc0 4294 bd78 136c54b7e918 - ‘Sempre grezzo’, il doc candidato ai Nastri su Primo, fondatore dei Cor Veleno: “Il rap period lui”

La tromba di Roy Paci all’Atlantico, l’annuncio della morte di Primo. “È quello che insieme a un altro pugno di persone, si è inventato il rap a Roma. Tutte queste nuove generazioni gli devono qualcosa”, cube Coez. Gli ultimi anni di David scorrono veloci, fino ai palchi divisi con 50 Cents e Jovanotti, al Micro de oro, l’ultimo lavoro con Tormento. Andata e ritorno.

Il nastro si riavvolge, torna fino ai 90: l’incontro con Jova e Grandi Numeri. L’ultimo concerto degli FDC (“quei ragazzini che nel 1992 si inventavano il rap a Roma”) con Piotta ai piatti, la advantageous del rapporto col Rome Zoo, l’incontro con Squarta. Ripercorrendo, pian piano, un brano dopo l’altro, tutti i momenti e gli incontri che hanno determinato il suo percorso artistico e umano.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) La pace buona dei Cor Veleno
Oltre le catene dell’hip hop]]

Dai concerti di quei quattro “ragazzini agitatissimi” a cui “tiravano le 100 lire”, al rap aggressivo “quasi punk”, dall’extrabeat perfetto al rap “strascicato” – microfono attaccato alla bocca – alla 50 Cents. In un percorso artistico che ha visto Primo e i Cor Veleno viaggiare trasversalmente tra l’underground e il mainstream, senza mai essere commerciali, ma sempre contaminando i generi. Un gruppo che ha sempre amato e vissuto la musica a 360 gradi, che ha saputo mantenere “la fiamma accesa nel periodo di buio totale”. E che non ha nessuna intenzione di fermarsi.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here