Sofia Vergara è Griselda, madrina del narcotraffico: “Volevo raccontare il mondo che ha ucciso mio fratello”

“L’unico uomo di cui ho avuto paura nella vita period una donna e si chiamava Griselda Blanco”. Firmato Pablo Escobar

Inizia con questa scritta la miniserie Griselda dedicato alla madrina del narcotraffico colombiano, Griselda Blanco personaggio storico che è già stata raccontata da Catherine Zeta – Jones nel movie La signora della droga.

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Realizzato dai produttori di Narcos, la serie in sei episodi racconta la vita reale (un po’ romanzata) di Griselda Blanco, spacciatrice e boss del cartello della droga colombiana negli Stati Uniti negli anni Settanta. Qui la interpreta l’attrice colombiana Sofia Vergara, diventata celebre nel suo paese con la versione locale di Casalinghe disperate e nel resto del mondo con la serie Fashionable household. Il soprannome di “madrina” le venne dato per la spietatezza con cui affrontava i suoi avversari e per la sua passione per il movie di Francis Ford Coppola tanto da chiamare il suo quarto figlio, Micheal Corleone. Tre dei quattro figli vennero uccisi e anche lei, dopo aver passato circa vent’anni in prigione, venne assassinata all’età di 69 anni da due killer in moto, una pratica che – ironia del destino – aveva “inventato” lei.

Erano dieci anni che l’attrice, quattro nomination agli Emmy per il ruolo di Gloria nella serie storica Fashionable household, rincorreva questo progetto: “Sono successe tante cose in questi dieci anni. Non avevo mai sentito parlare di lei nonostante abbia vissuto lì negli anni in cui sono successe queste cose ma io per 11 anni ho fatto Fashionable household, ero dentro quel mondo poi ho capito che Griselda period un personaggio di cui non sapevamo abbastanza ma all’epoca period viva (è morta nel 2012) e non volevo fare una storia che avesse una sorta di lieto wonderful. Quando ho visto Narcos ho pensato che queste erano le persone che avrebbero fatto un buon lavoro”.

La serie ripercorre gli anni in cui dopo aver sparato al secondo marito, Alberto Bravo, un trafficante che all’inizio degli anni settanta aveva guadagnato una fortuna con la cocaina si trasferisce a Miami per ricominciare. Ma nonostante dica all’amica che la ospita di aver chiuso con la droga e voler ripartire con una vita onesta di lavoro, in realtà ha un progetto molto più ambizioso. Comincerà con piazzare un chilo di cocaina che ha portato dalla Colombia nascosto nella valigia del figlio più piccolo e senza scrupoli metterà in moto una macchina letale di droga, soldi e violenza.

“Sapevamo di lei che period una figura preminente nel cartello – ha spiegato Eric Newman, creatore e produttore esecutivo della serie e già dietro al progetto Narcos – è stata l’unica donna advert arrivare a quel livello in ogni altro cartello di droga mondiale. Avevamo cercato di raccontare Griselda in Narcos ma non le avremmo reso giustizia così quando Sofia mi ha chiamato per dirmi che voleva interpretarla abbiamo pensato che fosse il modo giusto”.

Newman fa un paragone con gli altri lord della droga a partire proprio dall’amico di infanzia Pablo Escobar. “Escobar e gli altri boss del narcotraffico se ne stavano nelle loro roccaforti, mentre Griselda è stata l’unica che ha avuto il coraggio di stabilirsi negli Usa perché per loro il pericolo più grande period essere estradati ma lei period già là. Inoltre lei non cercava di essere riconosciuta nel ruolo perché sapeva che in quel mondo macho latinoamericano una donna come lei poteva creare problemi. All’inizio lo ha fatto per i figli, per scappare da una relazione violenta poi di sicuro le cose sono andate in un’altra direzione, noi in 6 episodi abbiamo raccontato il suo percorso. Non vogliamo certo giustificare cosa ha fatto, al quinto episodio lo spettatore cube l’amiamo ma ora è andata veramente oltre”.

In comune con Griselda Blanco l’attrice sente di avere alcune cose. “Grazie alla sceneggiatura fantastica sono entrata in un’anima così complessa. Ci sono aspetti di lei che capisco: in quanto immigrata, donna, madre… il fatto che non ho bisogno di un uomo anche se lo voglio. Credo che ucciderei per mio figlio, non ci penserei due volte forse ucciderei anche il mio ex marito… no vabbé sto scherzando… Ma come lei amo i soldi, lavorare sodo per averli non sposare un uomo ricco” cube l’attrice.

Sofia Vergara – che ha una storia familiare drammatica e recentemente ha rivelato che suo fratello è stato ucciso nel 1996 perché coinvolto nel narcotraffico – ha raccontato che la prima cosa che l’ha attratta del personaggio fosse “il fatto che fosse colombiana, io sono cresciuta là eppure non potevo capire come una donna potesse essere dentro al cartello e essere brava in questo, non capivo nonostante mio fratello fosse nel narcotraffico. Volevo raccontare la resilienza delle donne colombiane che non vogliono mai sentirsi come vittime anche quando lo sono. Gli inizi per Griselda sono stati veramente duri, non aveva educazione se la incontravi non sembrava minacciosa, eppure c’period qualcosa dentro di lei. Se non avesse fatto la criminale avrebbe potuto essere la Presidente della Colombia… aveva una forza incredibile”.

Per diventare Griselda l’attrice si è sottoposta a una lunga seduta di trucco prostetico ogni giorno di set. “Non avevo thought di come sarebbe stato un make up prostetico di quel tipo – ha raccontato Vergara – abbiamo fatto tantissimi check. Fin dall’inizio sapevamo che non sarei stata come lei, non period possibile ma dovevo sparire come Sofia. Non volevo che il pubblico pensasse ‘è Gloria con un naso finto’. Questa period la mia preoccupazione principale, ero nervosa che si vedesse la parrucca e ho dovuto imparare a recitare con tutta quella roba addosso: il trucco, il naso, le sopracciglia persino sulla pelle delle braccia ero truccata e non volevo sembrare in un costume di Halloween. Volevo veramente scomparire dentro il personaggio, per sei mesi ho assunto delle posizioni così various dalle mie che un giorno mi sono svegliata e non riuscivo a camminare. Credo di essermi procurata un problema con i dischi della schiena ma ne è valsa la pena… almeno spero. Richiedetemelo tra dieci anni”.

“Ogni volta che mettevo piede su quel set ero senza fiato – ha raccontato l’attrice parlando dell’accuratezza che è stata messa nella ricostruzione scenografica – passavo cinque dieci minuti a toccare oggetti… credo di aver rubato più di un accendino. Molti dei vestiti li ho scelti io tra quelli classic perché quelle stoffe non le fanno più… hanno un odore terribile di plastica ma volevo che sembrassero veramente autentiche. Questa serie per me è stata un sogno diventato realtà: portare un po’ della Colombia a Hollywood è stato molto bello, spero che per alcuni attori di origine colombiana sia quello che è stato per me Fashionable household”.