Firmato il primo contratto degli attori di cinema e television

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Firmato stamane all’Anica il primo contratto collettivo nazionale delle attrici e degli attori del cinema e della televisione in Italia. Tra le associazioni datoriali anche Apa e Ape. Dall’altra parte del tavolo i sindacati Slc-Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. Finora in Italia solo gli attori teatrali avevano avuto un contratto collettivo di lavoro.

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Soddisfatti i sindacati, sia da parte datoriale che da parte dei lavoratori. “Un accordo di grande valore, che dà stabilità e forza a tutta la filiera cine-audiovisiva. – afferma il presidente dell’Anica Francesco Rutelli – Siamo particolarmente orgogliosi che questa ‘prima volta’ in Italia sia stata realizzata senza conflitti aspri (come avvenuto negli Usa) e con reciproco spirito costruttivo”. Dello stesso tono le affermazioni della Segretaria nazionale Slc, Sabina Di Marco: “Abbiamo raggiunto un risultato storico: finalmente attrici ed attori di cinema e television avranno tutele e diritti. Si aspettava dai tempi di Gian Maria Volonté, ora è realtà”.
Tra le tutele garantite dal nuovo contratto i minimi salariali e le modalità operative del lavoro, ferie incluse.
Come per il contratto dei doppiatori, firmato pochi giorni fa, viene regolato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, la promozione delle pari opportunità e la prevenzione della violenza di genere (anche attraverso l’utilizzo dell’intimacy coordinator) e si afferma la non discriminazione per le persone LGBTQ +, lo sviluppo di un sistema assicurativo a sostegno della previdenza e sanitario e infine viene sancita la rappresentanza sindacale, con un protocollo specifico di filiera da attuarsi entro il 1 marzo 2024.

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I compensi sono differenti a seconda del ruolo, del tipo di lavoro, e vanno da un minimo di 350 euro lordi per giornata di posa fino a 1.100. Ovviamente si tratta di minimi contrattuali, che non escludono gli accordi migliorativi advert personam. Si prevede inoltre che per chi fa un’audizione debba essere disposto un rimborso delle spese di viaggio, se fuori regione. Prevista la retribuzione delle show al 50% dei minimi tabellari.

Diritti sui quali, ricorda il segretario generale della SlcCgil, Fabrizio Solari, si period cominciato a ragionare in particolare “nei giorni bui della pandemia”, quando la gran parte della categoria si period ritrovata da un giorno all’altro senza lavoro, e senza sostegni. “Una protezione contrattuale per l’intera platea di attrici, attori ed interpreti, certamente migliorabile con il tempo, ma che comunque attesta un corredo di tutele e fissa i livelli retributivi di base per una categoria un po’ speciale per la quale oggi finalmente esistono dei punti fermi”, sottolinea Solari.

Sull’intelligenza artificiale il contratto dispone che, “in assenza di espliciti accordi”, la cessione dei diritti che riguardano la riproduzione dell’immagine e della voce di ciascun interprete “siano considerati leciti e validi solamente se riferiti al prodotto audiovisivo per cui sono stati realizzati e al suo conseguente sfruttamento e promozione in ogni forma, mezzo, canale e modalità”, una clausola molto simile a quella prevista per i doppiatori.

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