Sarà un lungo viaggio negli anni 80, quelli del “caschetto” e dell’esordio al cinema, dei musicarelli e del grande successo popolare, delle apparizioni in television e della scalata delle classifiche. Gli anni, insomma, della nascita del “fenomeno Nino D’Angelo”, della fama nazionale dopo una lunga gavetta tutta consumata nella sua Napoli, pian piano in tutto il Sud, trampolino di lancio di un artista che poi avrebbe subito numerous trasformazioni adattandosi ai tempi ma senza mai snaturare se stesso.
I miei meravigliosi anni 80… e non solo! è il titolo del concerto che Nino D’Angelo terrà il 29 giugno 2024 allo Stadio Maradona di Napoli, i biglietti sono già disponibili e l’appuntamento (prodotto e organizzato da Trident Music) si configura come un evento grazie al quale ripercorrere non solo quarant’anni di carriera di un artista amatissimo ma anche un pezzo di storia del costume del nostro Paese.
La locandina del concerto
Da A’ discoteca, “inno” nelle discoteche italiane negli anni 80, a Popcorn e patatine, pezzo che ha accompagnato il movie omonimo, dedicato a un amore spensierato, a Jamaica e Maledetto treno, D’Angelo farà rivivere la sua storia, quella dell’artista col caschetto biondo. «Da diversi anni, durante i miei concerti, ho notato che quando canto i brani degli anni 80 il pubblico balla e si scatena. Questa esperienza – spiega l’artista – mi ha ispirato a organizzare un concerto speciale per il pubblico di casa mia, in cui metterò in scena una serata interamente incentrata sulla parte della mia discografia legata a quel periodo. Per me è anche un modo per fare una dedica ‘all’artista col caschetto’ che è la base di tutto quello che ho fatto fino advert ora: è stato colui che negli anni si è preso gli schiaffi e io ora mi godo le carezze. Il vero eroe del mio successo è lui».
La carriera di Nino D’Angelo è stata segnata da una vasta produzione artistica e dalla sua versatilità come cantante, attore e musicista. Sei partecipazioni al Pageant di Sanremo, un David di Donatello, un Ciak d’Oro, un Nastro d’Argento e un Globo d’oro per le musiche del movie di Roberta Torre Tano da morire, co-conduttore del DopoFestival nel 1998, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli e un concerto al Teatro Actual San Carlo per omaggiare Sergio Bruni: sono solo alcuni dei momenti di una carriera iniziata nel 1976 e che da allora lo ha visto diventare uno degli artisti più amati dal pubblico e dalla critica.
Il murales di Jorit nel quartiere in cui l’artista è nato e cresciuto
Tra i momenti più emozionanti della sua vita, il murales-tributo dell’artista Jorit a San Pietro a Patierno, commissionato dagli stessi abitanti del quartiere napoletano dove è nato, come omaggio per essere sempre stato vicino al popolo con le sue opere.
