Da questa sera, lunedì 20 novembre, in seconda serata su Rai 1, il presente diventerà futuro: così assicura il “declare” del nuovo programma con il quale torna in video Francesco Giorgino, XXI secolo. Raccontare l’attualità da una diversa prospettiva, mettendo insieme la forza della fattualità con la forza dell’anticipazione degli accadimenti: questo il tremendous ultimo del nuovo progetto di Giorgino, che lo scorso anno ha dato l’addio al Tg1 dopo anni di onorata carriera.
Rai, il saluto criptico di Giorgino agli spettatori del Tg1: non condurrà più l’edizione serale
“Una nuova avventura”
“Partiamo con questa nuova avventura, un nuovo programma di approfondimento giornalistico, un modo per raccontare l’attualità, l’attualità politica, l’attualità economica, di esteri, di cronaca, di economia, ma con uno sguardo prospettico verso il futuro”, ha spiegato il giornalista, “cioè vogliamo provare a disegnare e delineare non solo gli scenari possibili ma anche quelli più probabili rispetto alle notizie che, nell’arco della settimana, si vanno a conformare e determinare nell’offerta informativa”.
Francesco Giorgino e la carriera in Rai
Classe 1967, Giorgino è uno dei volti Rai più noti fin dal 1991, anno del suo approdo a Unomattina. Capo ufficio stampa dell’allora ministro del Commercio con l’Estero Giorgio Bernini nel 1994, nel 1998 è caposervizio della redazione del Tg1, telegiornale diventato la sua seconda casa e che, a partire dal 2010, ha condotto nell’edizione delle 20 sino a giugno 2022. Senza sottrarsi, nel frattempo, a esperienze-diversivo: nel 2002 condusse, insieme a Simona Ventura, il Dopofestival di Sanremo.
L’addio al Tg1 delle 20
“Prima o poi poteva capitare” aveva dichiarato al Corriere della sera dopo l’addio, “a luglio dell’anno scorso mi è stato comunicato che non avrei più condotto l’edizione delle 20. Insieme all’azienda, poi, abbiamo trovato delle soluzioni che mi hanno permesso di diventare direttore (da maggio 2023 è direttore dell’Ufficio studi Rai, ndr) e conduttore di programmi”. Come questo nuovo XXI secolo – Quando il presente diventa futuro, appunto: “Un programma che speriamo piaccia al pubblico, costruito su tre linguaggi dal punto di vista televisivo: il linguaggio dei dati, perché noi crediamo che si debba partire dalla fattualità, dagli elementi certi, poi naturalmente arrivano le opinioni, dei faccia a faccia, non speak tradizionale ma incontri head to head, one to at least one con i protagonisti del nostro tempo, e poi i reportage che i nostri inviati stanno già girando nelle numerous parti più significative del mondo”.
Un programma di approfondimento
Non l’ennesimo speak present, ma un programma di approfondimento “nel senso strettissimo della parola”: “Un tema lo affronteremo facendo information journalism, quindi partendo dalle evidenze empiriche dei dati, e poi con un’intervista a un politico di alto livello o a un dirigente d’azienda di quelli che rappresentano il nostro Paese all’estero. In chiusura di puntata, ci sarà un faccia a faccia sul futuro con un grande nome del mondo della cultura o dello sport”. E promette: “Non ci fermeremo alla prima e alla seconda domanda tipiche dell’approfondimento giornalistico, ovvero cosa sta accadendo ed è accaduto e perché sta accadendo ed è accaduto, ma cos’altro e dove potrebbe accadere, con quali conseguenze future e con quali impatti sulla vita dei cittadini”.