“Leggevo su Twitter i commenti di tanta gente che non ce la fa advert affrontare il racconto di quel massacro. Molti telespettatori non sono pronti e c’è ancora da lavorare perché tutti avvertano questa storia come indispensabile e necessaria. Per noi lo è ovviamente ma io credo che lo sia anche per lo spettatore. Bisogna guardare in faccia questo orrore perché non accada mai più”. Parla così Guglielmo Poggi, protagonista nei panni di Angelo Izzo della serie Circeo, che racconta del rapimento, avvenuto il 29 settembre 1975, di due ragazze romane, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, da parta di Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, tre ventenni della Roma ‘bene’ vicini advert ambienti neofascisti. I tre uccisero Rosaria, mentre Donatella riuscì a salvarsi fingendosi morta. La ragazza, successivamente intraprese una battaglia legale per ottenere giustizia.
Gli ascolti
La serie, suddivisa in tre puntate, ha debuttato martedì 14 novembre su Rai 1 con 2.614.000 spettatori e il 13,9 per cento di share, dovendosela vedere con due concorrenti non facili, come lo present di Checco Zalone su Canale 5 (3.480.000 spettatori e il 19,2 per cento) e l’incontro di tennis Djokovic-Sinner su Rai 2 (2.543.000 spettatori e il 14.6 per cento di share). Le prossime puntate andranno in onda, sempre di martedì su Rai 1, il 21 e il 28 novembre.
Una storia importante
“La storia del massacro del Circeo – sottolinea il protagonista – non è importante solo perché affronta il tema attualissimo del femminicidio ma perché segnò uno spartiacque fondamentale in Italia, portando all’introduzione dello stupro tra i reati contro la persona e non più contro la morale. Grazie alla forza di Donatella Colasanti e di Tina Lagostena Bassi (l’avvocata di Donatella Colasanti ndr), si è arrivati a un cambiamento storico per il nostro Paese. Sarebbe molto importante che questa serie venisse vista dai giovani, soprattutto da giovani uomini”, cube l’attore.
Come impersonare un serial killer
Il confronto con questo personaggio – che nel 2005 è tornato a rendersi colpevole di un duplice femminicidio mentre period fuori dal carcere per un permesso premio ed è considerato l’unico serial killer italiano ancora in vita – non è stato facile per Poggi, 32 anni d’età e 16 di carriera: “Ho studiato molto. La cosa più sfidante per me period riuscire a fare una sintesi tra l’Angelo Izzo adulto nel processo Palaia, su cui abbondava il materiale anche video, e l’Angelo Izzo giovane che invece non avevo visto. Ho cercato di prendere tutto quello che potevo e di rendere la mia versione verosimile, sempre con un unico obiettivo: cercare di restituire nella maniera più onesta possibile il messaggio che volevamo portare forte e chiaro e cioè che questo tipo di violenza rimane e bisogna guardarlo negli occhi perché non si ripeta mai più”, ribadisce.
“Portare la serie nelle scuole”
Per questo il sogno di Poggi è che si possa portare Circeo anche nelle scuole: “Spero che si decida di portare la serie nelle scuole superiori, magari per gli alunni dell’ultimo anno, con delle proiezioni accompagnate da un dibattito, da un confronto, così che i ragazzi possano rendersi conto che totale follia sia stata. Io parteciperei volentieri, come credo il resto del forged, e sarebbe un modo per ridare senso all’impegno profuso da Donatella Colasanti nel cercare strenuamente la verità”.
“Speriamo di crescere”
Quanto al risultato d’ascolto, Poggi aggiunge: “Per quanto avere contro Zalone e Sinner non fosse facile, non potevamo aspettarci che una serie del genere potesse essere digerita serenamente. Ma abbiamo altre puntate e speriamo di crescere”, conclude l’attore, attualmente impegnato nella preparazione del nuovo spettacolo teatrale di Umberto Marino, Il latte dell’umana tenerezza, che debutterà al Cometa Off di Roma a gennaio.