New York – Dopo 118 giorni di battaglia, uno dei più lunghi scioperi della storia di Hollywood è arrivato a una svolta. Sag-Aftra, il sindacato che rappresenta circa 160mila attori, ha raggiunto un accordo di massima con gli Studios per un nuovo contratto e migliori tutele sul lavoro. L’intesa, se verrà ratificata dagli iscritti, segnerà il ritorno a pieno regime del settore cinematografico e televisivo, un’industria da 134 miliardi di dollari.
A settembre period finito lo sciopero degli autori e sceneggiatori, arrivati a 148 giorni di sciopero. L’accordo raggiunto con gli Studios period stato votato dal 99 per cento degli iscritti. La speranza a Hollywood è che accada lo stesso anche con gli attori. Come gli autori, anche loro volevano migliori compensi per gli spettacoli televisivi e per i movie in streaming oltre a tutele dall’invasione dell’intelligenza artificiale, che migliaia di lavoratori considerano il vero grande pericolo.
Il primo doppio sciopero in 63 anni ha portato l’industria dell’intrattenimento a una paralisi durata sei mesi, che ha finito per colpire centinaia di migliaia di famiglie e bloccato centinaia di movie e produzioni televisive. Per settimane sono andate in onda repliche di present celebri.
Quello del sindacato attori è stato il secondo sciopero più lungo nella storia della rappresentanza di categoria e il più lungo contro gli Studios. Nel 2000 la Sag portò avanti l’agitazione per 182 giorni ma period contro l’American Affiliation of Promoting Businesses, l’associazione che riunisce più di seicento agenzia pubblicitarie.
Tutte le produzioni con testi erano state virtualmente congelate da luglio, quando gli attori si sono uniti agli autori, rendendo lo scontro ancora più drammatico. Questa decisione aveva portato a un crollo del lavoro sia sul set sia in televisione.
Il segnale della svolta period arrivato nei giorni scorsi, quando i vertici del sindacato attori, dopo settimane di silenzio, avevano parlato di un “accordo da raggiungere a tutti i costi ma solo con l’offerta migliore e finale”. Sabato i sindacalisti avevano detto di aver ricevuto una proposta dall’associazione dei produttori, che comprende Disney, Netflix, NbcUniversal e Warner Bros. Discovery. La svolta è arrivata anche su pressione degli stessi attori. Più di cinquemila iscritti al sindacato avevano firmato una petizione on-line che chiedeva di trovare un’intesa. Alla high quality è arrivata. Ora manca solo l’approvazione degli iscritti.