Sciopero a Hollywood, il sindacato respinge la proposta degli Studios. Sarandos (Netflix): “Torneremo al tavolo”

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Arrivato al centosedicesimo giorno, lo sciopero degli attori a Hollywood non finisce. La scorsa settimana Shawn Levy, regista della serie dei report Stranger Issues che aspetta con impazienza di tornare sul set per la quinta e ultima stagione, si period detto “ottimista come non lo sono da tanto tempo”. Eppure l’ottimismo della volontà sia dei produttori che dei negoziatori del sindacato SAG-Aftra che rappresenta gli interpreti si è scontrato contro il realismo di una trattativa che (ancora) non ha trovato l’accordo.

Expensive #SagAftraMembers:

This morning our negotiators formally responded to the AMPTP’s “Final, Greatest & Last” supply.

Please know each member of our TV/Theatrical Negotiating Committee is decided to safe the appropriate deal and thereby deliver this strike to an finish responsibly. 1/2 pic.twitter.com/1PwqaoNXAJ

— SAG-AFTRA (@sagaftra) November 6, 2023

Il no del sindacato. Sarandos: “Torneremo al tavolo”

Il sindacato degli attori americani ha rifiutato “l’ultima e definitiva” proposta degli Studios sulle misure da includere nel nuovo contratto degli interpreti. Le due parti sono ancora lontane “su various questioni essenziali, tra cui l’Intelligenza artificiale”, ha scritto Sag-Aftra in una breve nota. “Torneremo al più presto al tavolo, perché tutti vogliamo ricominciare a lavorare”, ha detto all’ANSA Ted Sarandos, amministratore delegato di Netflix, al margine di un evento a Los Angeles. Con il no del sindacato, sfuma la possibilità di chiudere in giornata lo sciopero cominciato il 14 luglio. Non si sa quando le parti riprenderanno il negoziato.

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Movie e serie a rischio

Qualche giorno fa i produttori avevano dichiarato che senza accordo i movie estivi, che storicamente sono un momento molto alto per il cinema americano (vedi quest’anno il fenomeno Barbienheimer), sarebbero stati a rischio. Inoltre molte serie importanti sono slittate in avanti: oltre alla serie dei fratelli Duffer anche il terzo capitolo di The White Lotus, la seconda stagione di The final of us e il western Yellowstone tanto per citare i più famosi.

Il nodo dell’intelligenza artificiale

L’offerta prevede un bonus successo per gli spettacoli in streaming, aumenti delle tariffe minime e tutele contro l’intelligenza artificiale. proprio la questione dell’intelligenza artificiale uno dei nodi più spinosi. Tra le altre cose, il sindacato sta cercando di imporre il veto sugli usi dell’intelligenza artificiale per creare “doppi digitali”. Il sindacato vuole anche tariffe salariali minime per l’uso dell’intelligenza artificiale per creare somiglianze digitali, nonché requisiti di consenso ferrei. Nel frattempo, il sindacato ha continuato a manifestare lunedì a New York e Los Angeles. SAG-AFTRA ha programmato picchetti regolari fino a giovedì, con un giorno libero previsto venerdì per il giorno dedicato ai veterani.

Lo sciopero costato finora 6,5 miliardi di dollari

Secondo gli economisti, lo sciopero di 146 giorni degli sceneggiatori, risolto il 23 settembre, e quello ancora in corso degli attori sono costati alla California più di 6,5 miliardi di dollari. Sei mesi di chiusura quasi totale delle produzioni hanno costretto a casa 45.000 lavoratori, in una città in cui la classe media period già in affanno per l’aumento dei prezzi e degli affitti.

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