Henry Winkler racconta la sua dislessia: “Durante ‘Blissful Days’, mi sentivo imbarazzato, inadeguato”

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Henry Winkler, l’amato Arthur Fonzarelli di Blissful Days, festeggia il suo 78esimo compleanno (il 30 ottobre) con la sua autobiografia Being Henry. The Fonz… and past, che uscirà per Celadon Books il 31 ottobre negli Usa, in Canada, Regno Unito e in molti Paesi del Commonwealth.

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Gli effetti della celebrità

Un libro di memorie in cui Winkler esplora “gli effetti della celebrità per tutta la vita e la lotta per restare integri”, raccontando della sua infanzia difficile, della sua lotta con una grave forma di dislessia e delle pressioni subite dopo il ruolo che lo ha reso celebre. “Sono allo stesso tempo emozionato e nervoso all’thought di scrivere un libro di memorie”, aveva detto l’attore vincitore di un Emmy, “perché è difficile ricordare cosa è successo l’altro ieri. Ma eccomi qui”.

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La dislessia scoperta a 31 anni

In un estratto pubblicato da Individuals, Winkler ha parlato delle difficoltà affrontate durante la realizzazione di Blissful Days a causa della dislessia, problema che gli è stato diagnosticato solo in età adulta. Winkler ha raccontato che, durante l’infanzia, la sua famiglia non comprendeva il suo disturbo dell’apprendimento e anzi metteva in ridicolo la sua difficoltà nella lettura e nella comprensione. “Ho scoperto di essere gravemente dislessico solo all’età di trentuno anni. Per tutti gli anni precedenti, ero il ragazzo che non sapeva leggere, non sapeva scrivere, non sapeva nemmeno iniziare a fare algebra o geometria e nemmeno l’aritmetica di base”, scrive nel suo memoir.

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L’imbarazzo sul set di ‘Blissful Days’

“Anche nel bel mezzo di Blissful Days, all’apice della mia fama e del mio successo, mi sentivo imbarazzato, inadeguato. Ogni lunedì, alle dieci, facevamo una lettura a tavolino della sceneggiatura di quella settimana, e a ogni lettura perdevo il punto o mi bloccavo. Lasciavo fuori una parola, una riga. Non riuscivo mai a dare l’attacco giusto, il che avrebbe poi rovinato la battuta per la persona che faceva la scena con me. Oppure fissavo una parola, come ‘invincibile’, e non avevo thought di come pronunciarla o addirittura di come suonasse”, continua l’attore.

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“Io e il mio cervello eravamo su due binari differenti. Nel frattempo gli altri attori aspettavano fissandomi: period umiliante e vergognoso. Tutti nel forged erano affettuosi e solidali, ma sentivo costantemente che li stavo deludendo. Chiedevo di avere prima le sceneggiature, in modo da poterle leggere più e più volte, il che ha messo ulteriore pressione sugli scrittori, che erano già sotto pressione ogni settimana, dovendo preparare ventiquattro sceneggiature in rapida successione. Tutto questo all’apice della mia fama e del mio successo, mentre interpretavo il ragazzo più figo del mondo”.

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I libri per bambini

Anni dopo, quando al suo figliastro Jed, figlio di sua moglie Stacey Weitzman, fu diagnosticato lo stesso disturbo, Winkler scoprì che il suo problema aveva un nome: “Ero così dannatamente arrabbiato” scrive, “tutta l’infelicità che avevo attraversato period stata inutile. Tutte le urla, tutte le umiliazioni, tutte le discussioni urlanti in casa mia mentre crescevo – per niente… Period genetico. Non period il modo in cui avevo deciso di essere. E poi sono passato dal provare questa rabbia enorme a combatterla”. L’attore, infatti, si è impegnato molto per sensibilizzare su questo argomento e ha anche scritto due libri per bambini, Right here’s Hank e Hank Zipzer, the World’s Best Underachiever, il cui protagonista, Hank Zipzer, è un bimbo di nove anni che soffre proprio dislessia.

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