Ennio Doris, la vita del banchiere al cinema con Massimo Ghini

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Doppio petto blu impeccabile e capelli impomatati tirati indietro, Massimo Ghini parla solenne al pubblico riunito nell’auditorium del centro congressi della Fondazione Cariplo, al primo piano dello storico palazzo Confalonieri, a due passi dalla Scala. Siamo sul set milanese di C’è anche domani, il movie biografico su Ennio Doris diretto da Giacomo Campiotti, e quella che sta girando è la scena madre: quando, dopo il crac di Lehman Brothers e il crollo di Wall Avenue del 2008, il fondatore e patron di Banca Mediolanum annunciò a palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano, che lui e il suo socio Silvio Berlusconi avrebbero garantito i clienti che avevano acquistato le polizze Lehman a costo di attingere dai loro patrimoni personali.

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Prodotto da Film Magic Worldwide su stimolo diretto della famiglia dell’imprenditore scomparso nel novembre 2021 a 81 anni, il movie è alle ultime settimane di set – le riprese sono state effettuate tra il Veneto, terra d’origine di Doris, Portofino, Parigi e Milano, dove si chiuderanno il 16 novembre – e verrà distribuito nelle sale da Medusa per un’uscita evento di tre giorni, la primavera o l’autunno prossimi, e poi trasmesso in television da Mediaset. Ispirato all’omonimo libro autobiografico di Ennio Doris, pubblicato nel 2014 (ma è in uscita in questi giorni il memoir della figlia Sara, Ennio, mio padre), il movie ricostruisce l’ascesa del banchiere, perfetto selfmade man: dall’infanzia povera ma felice a Tombolo, nel Padovano, all’affermazione come supervisor fino al salto, con la fondazione grazie alla società con Berlusconi di una banca propria, “una banca di famiglia per la famiglia”.

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«Quando mi hanno proposto il movie non sapevo niente di Doris – commenta Giacomo Campiotti, regista di movie come Bianca come il latte, rossa come il sangue e di fiction Rai di successo, da Braccialetti rossi a La sposa –. Come prima cosa ho letto il libro, e sono stato molto colpito dal personaggio. Non solo dall’imprenditore, ma dallo spessore dell’uomo, che mi è stato confermato dalle interviste che ho fatto advert amici e nemici, a familiari e collaboratori: la sua segretaria mi ha raccontato che aiutava molte persone, e in modo anonimo. Quando negli anni 80 determine di fondare la banca guadagnava 100 milioni al mese. Period un uomo arrivato, ma ha la visione di costruire una banca che non c’period, che mettesse al centro il cliente come persona non da spennare, ma da tutelare. Il movie vole mettere enfasi sull’uomo, rimasto semplice e legato ai vecchi amici del paese anche quando al vertice».

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Nel forged, Massimo Ghini e Lucrezia Lante della Rovere interpretano il protagonista e la moglie Lina, mentre Alessandro Bertolucci è Silvio Berlusconi. «Mi sto specializzando in biografie – scherza Ghini – e la serie è lunga: Meucci, Mattei, due volte Galeazzo Ciano, Marco Antonio, papa Giovanni. Studiando il personaggio sono rimpasto sorpreso da Doris, forse per la mia non conoscenza. Mi ha sorpreso scoprire un selfmade man che ha costruito una fortuna partendo da un villaggio di campagna come allora period Tombolo, tra galline e mucche: un esempio. Mi ha colpito la sua storia personale, e la sua famiglia, che è una delle più importanti del nostro Paese ma ha un modus comportamentale normalissimo, il figlio Massimo mi ha invitato nel suo ufficio e non mi lasciava più andare by way of: non è facile pensando alle loro responsabilità. Sui termini di finanza mi aiutano loro di Mediolanum, per me è arabo, ma con Ennio avrei giocato volentieri a scopone».

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Anche per Lucrezia Lante della Rovere il copione è stato una scoperta: «Anch’io sono rimasta colpita dall’empatia della famiglia, e affascinata da Lina, che ho incontrato. È una donna lontana da me, che sono stata educata all’indipendenza. Lei è una donna all’antica, che si è dedicata completamente alla famiglia. Ma l’ha fatto con gioia, con amore».

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