Lino Banfi, il “nonno d’Italia” scende in pista a “Ballando con le stelle”

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Ottantasette anni compiuti lo scorso 9 luglio, una carriera che parla da sé e l’importante e sentito titolo di “Nonno d’Italia”: è con questo bagaglio che Lino Banfi si appresta a scendere in pista alla diciottesima edizione di Ballando con le stelle, lo present condotto da Milly Carlucci su Rai 2 e in partenza sabato 21 ottobre. Perché, come da lui stesso dichiarato: “Sono ai tempi supplementari, vorrei arrivare anche ai rigori. E vincere”.
Oltre sessant’anni di carriera tra cinema e televisione, che l’hanno fatto diventare uno dei volti più amati dal pubblico e una vera e propria icona nazionale. All’anagrafe Pasquale Zagaria, pugliese doc, dopo un iniziale percorso in seminario la vera chiamata arriva proprio dal mondo dello spettacolo, che lo accoglie negli anni Cinquanta. “Sarei dovuto diventare prete per nobilitare la razza Zagaria, cosi? pensavano in qualche modo i miei genitori” aveva dichiarato qualche tempo fa, ma a lastricarsi non è stata la strada ecclesiastica bensì quella teatrale. Con inizi da “squattrinato” tutt’altro che facili. Noto ai suoi esordi con il nome d’arte di Lino Zaga, l’incontro nientemeno che con Toto? fece nascere il Lino Banfi che tutti conoscono: “Mi ricevette in casa sua ai Parioli, mi accolse in vestaglia di raso bordeaux, con tanto di stemma sul taschino” – il suo racconto di quella fortunata conoscenza – “Mi fece accomodare in salotto e subito mi chiese ‘Come ti chiami?’. Quando gli risposi Lino Zaga, fu drastico: nel mondo dello spettacolo accorciare il nome porta bene, accorciare il cognome porta jella. Il mio impresario, che faceva il maestro elementare, acchiappo? l’elenco della sua classe e il primo nome period Aureliano Banfi”. Il resto e? storia.

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(ansa)

Urlatori alla sbarra di Lucio Fulci del 1960 il suo debutto cinematografico, a cui fanno seguito various commedie del duo Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e la partecipazione a movie che lo vedono al fianco di Alighiero Noschese ed Enrico Montesano, per arrivare infine al primo ruolo da protagonista nel 1973 con Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia. È iniziato il regno del monarca della commedia all’italiana: La liceale, il diavolo e l’acquasanta, Vieni avanti cretino, Vai avanti tu che mi viene da ridere, Pappa e ciccia, Al bar dello sport, Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, L’allenatore nel pallone, Il commissario Lo Gatto e Bellifreschi sono solo alcuni dei titoli più? gettonati del suo curriculum, che conta oltre cento pellicole. In parallelo, una carriera televisiva sempre come attore, sceneggiatore e pure conduttore. Un medico in famiglia su tutto, che con Nonno Libero l’ha fatto avvicinare a nuovi spettatori, perché “Ogni generazione ha le sue ‘Banfiate’”. Una vita costantemente sotto i riflettori, con al proprio fianco sempre la famiglia: dai figli Walter e Rosanna Banfi (concorrente a Ballando con le stelle 2022 che aveva commosso più di qualcuno in coppia con Simone Casula), che hanno seguito le artistiche orme paterne, alla moglie Lucia, scomparsa lo scorso febbraio.

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(ansa)

Una corte spietata quella di Milly Carlucci verso l’attore, che per anni ha detto no alla proposta di diventare concorrente dello present dedicato al ballo. Fino al tanto agognato sì. “Ho parlato con chi di dovere in alto, alla Rai, a tutti i dirigenti, direttori generali, presidenti, tutti, anche di più, all’ottavo e nono piano che non c’è nessuno e ho detto: “Signori, io non voglio fare il solito, quello che va lì, pietismo, la persona di una certa età che si mette seduto e la ballerina di classe gli gira intorno’” – il suo ironico commento sul suo approdo nello present in coppia con la ballerina Alessandra Tripoli – io faccio sempre il contrario di tutto, metto la ballerina seduta qua e le ballo intorno”. E Alessandra Tripoli conferma: “Per tutti quelli che pensano che Lino Banfi arriva qui e io gli giro intorno e faccio tutto da sola, si sbagliano di grosso”. Qualche titubanza iniziale e una preoccupazione sull’utilizzo di espressioni colorite in diretta (“Volevo sapere il limite delle parolacce, fin dove si può arrivare? Fino a un ‘Porca puttena’?”), ma Lino Banfi è pronto alla sfida e non teme nemmeno le pagelle della giuria, riconfermata con Carolyn Smith, Selvaggia Lucarelli, Ivan Zazzaroni, Guillermo Mariotto e Fabio Canino: “Una cosa è certa – cube Banfi – la dico perché sento di dirla. Se la giuria comincia a fare ‘Sì, è bravo’ però 2, 3, 4, io spezzo la noce del capocollo. La prima a Mariotto lì, come si chiama, e metto l’intestino a tracollo. Questo lo voglio dire subito e chiero”. Perché l’obiettivo è la vittoria: “La domanda che tutti si fanno è: ‘Ma Lino Banfi, che vuoi, passare alla storia?’. E lui risponde: “Sì. E anche alla geografia”.

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