‘I leoni di Sicilia’, la storia della famiglia Florio alla Festa di Roma

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I leoni di Sicilia alla Festa di Roma. Tra i titoli più attesi alla rassegna c’è la trasposizione kolossal del romanzo di Stefania Auci. Una serie che batte bandiera Disney+, i primi quattro episodi arriveranno in streaming sulla piattaforma il 25 ottobre, gli altri quattro una settimana dopo. La serie, diretta da Paolo Genovese, è un affresco politico, sociale e culturale dell’Italia attraverso la vicenda della famiglia Florio, la sui saga letteraria ha conquistato moltissimi lettori. Il romanzo, pubblicato da Editrice Nord, è diventato un caso editoriale, un bestseller da oltre 25 edizioni, venduto anche in America, Spagna e Paesi Bassi. Nel 2021 è uscito anche il seguito, L’inverno dei leoni, ambientato nei primi decenni del ventesimo secolo.

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Amori ruggenti e riscatto sociale

“In Sicilia non importa far male o far bene, il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di ‘fare’”. La rassegnazione di don Fabrizio Salina nel Gattopardo riassume la cultura di una Sicilia motionless di cui Palermo è tragica rappresentazione. In questo la famiglia Florio è una anomalia che Stefania Auci ha saputo trasformare in materia viva. Al centro della vicenda la famiglia Florio: alle spalle Paolo e Ignazio si sono lasciati Bagna Calabra, il terremoto, la perdita, il dolore. Davanti c’è Palermo, la città delle mille luci e dei mille profumi. L’ambizione non manca, ai fratelli Florio, che aspirano a diventare i più ricchi e potenti in una città calda e “felicissima”, eppure ostile. La loro bottega di spezie, umida e consumata, è solo il punto di partenza per una scalata sociale che dalle spezie si sposta al commercio dello zolfo, al marsala delle cantine Florio, all’acquisto di magioni svendute dai nobili, al tonno in scatola, a una compagnia di navigazione. Se i fratelli sono capaci di inventarsi un futuro e trasformarlo in impero, a colpi di idee rivoluzionarie, sarà il figlio di Paolo, Vincenzo, la cui vita, come quella della famiglia, sarà segnata dall’incontro della leonessa Giulia, forte e insofferente alle rigide regole della società di quel tempo. Ma quella dei Florio è un’epopea larga, che intreccia amore, famiglia, guerre, rivoluzioni, fallimenti, vicende che corrono in parallelo a quella della Sicilia dell’Ottocento e di un Paese che aspira all’Unità: dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia. La serie è interpretata da Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes.

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“Ecco i miei leoni”

Intervistato da Repubblica tempo fa, Paolo Genovese ha raccontato: “Sono sincero, non conoscevo la saga dei Florio se non per il famoso Marsala. E quando ho letto questa storia mi è sembrato incredibile non fosse stata raccontata, come è sembrato a quelli di Disney+, che infatti l’hanno prodotta subito, perché è una saga familiare italiana, sana, cioè non patologica ma fisiologica, di una grande famiglia che parte da zero, diventa la famiglia più ricca e potente d’Italia. Racconta un periodo, l’Ottocento, per l’Italia importantissimo: l’arrivo di Garibaldi, i Borboni, l’Unità d’Italia. Ed è estremamente avvincente, perché racconta anche in maniera semplice: questo è il segreto del grande successo dei romanzi di Stefania Auci, sono fruibili da tutti. Nel romanzo si fotografa il momento in cui la borghesia comincia a prendere peso e la nobiltà deve cedere il passo, quindi un cambiamento di pesi nelle classi sociali. Tutto circondato da una frizione e un attrito che rendono anche la parte melodrammatica molto affascinante. Quindi mi sono lanciato. Anche perché a me piace raccontare generi diversi, stili diversi. Mai avrei pensato di fare un movie in costume dell’Ottocento ambientato in Sicilia”.

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La Palermo dei leoni

Iniziate a Roma nell’property 2022, le riprese di I leoni di Sicilia sono proseguite in varie località della Sicilia: Palermo è diventata un set, tornando all’period della Belle Époque. Oltre al centro storico le riprese hanno coinvolto anche edifici quali Palazzo Comitini, Palazzo Gangi Valguarnera (dove nel 1963 Luchino Visconti girò per Il Gattopardo la celebre scena del ballo con Claudia Cardinale e Burt Lancaster), Palazzo dei Normanni e Palazzo Alliata di Villafranca. Alcune scene sono state girate anche presso l’isola di Favignana (tonnara Florio), Marsala (cantine Florio), Trapani (villino Nasi) e Cefalù. Del lavoro sul set Genovese aveva raccontato a Repubblica: “Lavoriamo a temperature impossibili, ora abbiamo girato a Frascati, in una villa meravigliosa. Poi seguiranno le riprese in Sicilia, Palermo, Favignana, Marsala, Licata, Cefalù. In questi palazzi ottocenteschi non esisteva l’elettricità, tutta l’illuminazione deriva da candele e caminetti accesi. Quindi noi stiamo con il camino acceso come se fosse gennaio, gli attori con indosso costumi pesantissimi, il trucco che si liquefa e parrucche importanti”.

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