Vanessa Incontrada e la maternità surrogata: “Ogni caso è diverso, ma occorre libertà di scelta”

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La maternità surrogata “è un argomento che andrebbe esaminato caso per caso, coppia per coppia. Ci sono situazioni che mi vedono favorevole altre che sono estreme”. Lo ha detto Vanessa Incontrada in una lunga intervista sul nuovo numero di Grazia.

Il caso di Ana Obregón

“Mi ha turbata il caso di Ana Obregón, una presentatrice e attrice spagnola il cui unico figlio è morto di cancro a 27 anni – ha continuato l’attrice e conduttrice – Lei aveva fatto congelare lo sperma e tramite una donatrice di ovulo e la maternità surrogata è tornata da Miami con una figlia-nipote. Questo mi ha lasciato interdetta, ma penso che ognuno debba avere la libertà di scegliere”.

Incontrada è tornata a Striscia la notizia insieme advert Alessandro Siani e la ritroveremo presto con Claudio Bisio per la nona volta sul palco di Zelig. E a proposito della carriera e dei suoi colleghi, l’intervistatrice Camilla Baresani le domanda: “Lei è davvero una donna di spettacolo poco inquieta, fedele ai suoi programmi e ai co-conduttori?”.

L’attaccamento del pubblico

“Va detto che i programmi televisivi creano affezione nel pubblico, ben più di quanto accada al cinema o a teatro – risponde Incontrada – La gente ti considera una di famiglia. A volte mi viene voglia di cambiare qualcosa: le faccio un esempio, ora mi sono tagliata i capelli e già so che qualcuno avrà da ridire, come se non accettasse il cambiamento perché mi sente sua. Io poi sono costante perché scelgo solo cose che mi piacciono. Sono fedele al pubblico, al programma, al conduttore perché le cose che sto facendo ho sempre voglia di farle”.

Il vero successo

E poi spiega che cosa sia per lei il vero successo: lavorare con il cuore e sdrammatizzare tutto, anche le invidie. “Lei è sempre stata così spontanea e simpatica – chiede ancora la giornalista – o sono modi che ha costruito lavorando in televisione?”.

“Vivo il presente”

“Il mio carattere non è cambiato. Mi sono sempre presa in giro, non drammatizzavo. E non sono ambiziosa: mi impegno, amo fare quello che faccio, lavoro con il cuore. Ma non mi lascio prendere dalla disperazione se una cosa non funziona, non soffro di ansia da prestazione. Vivo il presente, ho imparato dal mio passato – conclude Incontrada – ma il futuro lo guardo senza preoccupazioni e angoscia”.

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