Venezia 80, l’arrivo dei divi e l’attesa dei fan: tutti i segreti del purple carpet

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I segreti del tappeto rosso. La lunga passeggiata davanti al pubblico transennato e i fotografi scalmanati è il biglietto da visita mediatico di ogni pageant, per il pubblico è un glamour senza paywall: per chiedere un autografo o un selfie al divo di turno basta stazionare intorno al palazzo del Cinema, conquistarsi un posto sotto il sole o la pioggia, senza bisogno di invito e senza necessità di vedere il movie. Lo sanno bene i molti che dopo la sfilata in passerella, le foto e i publish dribblano l’ingresso in sala e concludono la serata altrove.

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La passerella

Per gli autori e gli attori è un momento solenne, l’essere accolti dal direttore – spesso anche dal presidente – alla high quality della passeggiata, entrare nella sala grande e vedere il movie a cui si è lavorato per anni in compagnia degli attori, l’emozione del pubblico in diretta. Perché tutto avvenga senza intoppi, è necessario che il traffico sia gestito in modo consapevole, a questo lavora il cerimoniale con attenzione certosina. Man mano che le presenze degli ospiti vengono confermate, l’organizzazione va perfezionata giorno per giorno, le delegazioni – i gruppi di accompagno con solid, troupe, produttori – sfilano ciascuna con un orario assegnato, anche per evitare ingorghi all’ingresso delle auto che accompagnano le celebrità. L’ordine di arrivo mette all’ultimo posto la rappresentanza del movie protagonista della serata. Inutile dire che è una sfilata molto gradita anche ai politici.

Matteo Salvini a Venezia 79: il bacio sul purple carpet con la fidanzata Francesca Verdini

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Chi può andare sul tappeto rosso

Dal 2012 il direttore Alberto Barbera ha deciso che anche il pubblico può sfilare sul purple carpet: chiunque abbia un biglietto, che può essere acquistato per ogni proiezione in Sala grande, a parte le serate a inviti, come quella inaugurale e di chiusura. C’è una certa libertà nel passaggio, sorvegliati da addetti gentili che a un certo punto però ti invitano a entrare. Ci sono momenti in cui l’accesso è riservato alla delegazione del momento. Oltre ai protagonisti dei movie e agli inviti della Biennale, ci sono tanti ospiti degli sponsor e tra questi un numero esponenziale di influencer e quelli delle iniziative collaterali, benefiche o culturali. Non mancano volti noti della televisioni e nuovi famosi, figli dei actuality. Nel caso di personalità rilevanti la presenza viene comunicata ufficiosamente, in modo story che i fotografi possano essere pronti allo scatto. Qualche volta le presenze sono a sorpresa, è successo nel 2021 con Alessia Bonari, l’infermiera simbolo della lotta al Covid a cui fu consengnato un premio speciale Diva e donna.

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Gli autografi e l’abbraccio dei fan

Il rito del divo che si concede ai fan è molto apprezzato, dai fan e dal divo. Alcuni avvertono il cerimoniale che dedicheranno tempo agli autografi, alle foto, agli abbracci. È rimasta nella storia del cinema l’immagine di Tom Cruise che lascia un’impacciata Nicole Kidman sul tappeto e si lancia tra gli ammiratori, firmando autografi per quaranta minuti. Prendono sul serio il compito Brad Pitt, Johnny Depp, Timothée Chalamet il vestito scollato sulla schiena è stato oggetto di conversazione per giorni. Nel caso che la star protragga il momento, costringendo a un’attesa infinita la delegazione successiva, un gentile addetto lo raggiungerà per fargli gentilmente cenno che è ora di proseguire.

Alice Rohrwacher e JR, al Lido un tappeto rosso musicale molto speciale

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Flashmob e proteste

Alla Mostra, sempre attenta alla realtà del mondo, il purple carpet è anche terreno di proteste, flashmob, presenze e assenze simboliche. Negli anni sono sfilati per protesta i dipendenti comunali al Lido. nel 2019 la protesta degli ambientalisti al grido #WeWantTheRedCarpet, quest’anno previsto il flashmob in solidarietà al popolo iraniano sabato 2 settembre, alla luce della condanna della regista Saeed Roustaee. E poi ci sono dei piccoli spettacoli preparati dalle produzioni, advert esempio quello di Omelia Contadina, realizzato da Alice Rohrwacher, un purple carpet musicale molto speciale con una banda… “da funerale”.  Con Il buco di Michelangelo Frammartino sfilarono gli speleologi con le loro tute e le attrezzature.

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