Damien Chazelle, il più giovane presidente della Mostra: “A Hollywood tempi difficili, lottiamo per l’arte non per i contenuti”

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Damien Chazelle, classe 1985, regista premio Oscar da document, dietro al fenomeno La La Land, autore con la storia dell’allunaggio First man e provocatorio con Babylon, è il più giovane presidente di giuria della Mostra del cinema di Venezia nei suoi 91 anni di storia, dal 1932 a oggi. “Non so se merito questo onore, ringrazio Barbera per la follia di avermelo proposto – commenta il regista, metà canadese metà francese ma di nazionalità americana –  Sono un grande ammiratore dei registi che siedono con me in giuria e anche di quelli che presiedono le altre giurie. Mi sento emozionato e umile per questo compito, mi impegnerò al massimo”. 

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(reuters)

La giuria di Venezia 80 che assegna il Leone d’oro e i principali premi è infatti piena di registi, da una veterana due volte premio Oscar come Jane Campion a un regista premiato a Venezia come Martin McDonagh e come la leonessa dello scorso anno Laura Poitras. McDonagh, Poitras e Chazelle indossano la tshirt a sostegno dello sciopero a Hollywood sul quale abbiamo chiesto al regista americano un commento.

Damien Chazelle: “50 anni dopo l’allunaggio senza risposte”

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“Oggi è il centoventunesimo giorno di sciopero del sindacato degli sceneggiatori e il quarantottesimo di quello degli attori. Sarò breve ma credo che l’thought alla base di questa protesta sia che ogni opera d’arte ha valore in sé e non è solo un contenuto da inserire in un flusso, un’thought che va per la maggiore ora a Hollywood. L’arte, chi fa arte e come l’arte sia sostenibile per le persone che la fanno, sono concetti che negli ultimi anni sono stati un po’ erosi, ci sono tante questioni sul piatto ma questo è il cuore. La battaglia per i diritti residuali e perché le persone che lavorano nell’arte siano remunerati in modo corretto è una lotta importante. È un tempo difficile a Hollywood per lavorare, non solo per i colleghi in sciopero ma anche per tutti gli altri lavoratori delle troupe, tutti sono influenzati da questa protesta. Quindi la mia t-shirt è un modo per dare visibilità a questa lotta mentre siamo qui a celebrare il cinema”. 

Venezia 80, Alberto Barbera: “Una Mostra che fa i conti con i talenti e il pubblico giovanile”

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Anche i presidenti della altre due giurie (Orizzonti e l’opera prima) abbassano la media d’età di chi ha guidato le giurie nella storia della Mostra: Jonas Carpignano (classe 1984) e Alice Diop (1979). Il direttore Alberto Barbera commenta: “Anche la media dei registi è molto bassa, molto più del solito, quest’anno ci sono molte più opere prime del consueto. La giuria del Leone del futuro dovrà giudicare 25 movie, inoltre il pubblico della Mostra è cambiato radicalmente: la maggioranza sono giovani, segno che il cinema non ha perso interesse ma suscita curiosità. È vero stiamo attraversando un momento fragile dell’industria con ‘participant’ che giocano su fronti contrapposti anche se non dovrebbe essere così. Un’indicazione della Mostra come la più antica Mostra al mondo è un’indicazione positiva per il futuro, non solo un simbolo sul manifesto ma un segno di grande rinnovamento del cinema che è tutt’altro che morto, è vitalissimo, osa e sfida le convenzioni perché è indispensabile per salvare il patrimonio delle sale”. 

Björn Andrésen, il “bellissimo” Tadzio di ‘Morte a Venezia’ di Visconti – trailer

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Per prepararsi a questo compito e a questo lungo soggiorno veneziano Chazelle ha detto di essersi rivisto Morte a Venezia di Visconti, “un movie che amo. C’è qualcosa in questa città che porta direttamente al cinema e allo stato di sogno, è una città che sembra irreale anche se lo è, ed è perfetta per la celebrazione del cinema. Per questa ragione il competition di cinema più antico è per me il migliore al mondo, e sono profondamente felice di essere stato invitato”. 

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