Il movie C’è ancora domanì è “la voglia di celebrare delle donne che nessuno ha mai celebrato, non nel cinema naturalmente ma nella vita, nella vita reale. Celebrare tutte quelle persone che hanno costruito il tessuto sociale di questo Paese e non sono mai state ringraziate”. A dirlo sul crimson carpet della 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma è l’attrice e regista Paola Cortellesi, che apre la kermesse con il primo dei tre movie italiani in concorso.

E’ il racconto dei giorni in cui il nostro paese divenne Repubblica e molto fu merito delle donne che per la prima volta nella storia andarono a votare. La storia di Delia e del suo matrimonio sbagliato, fatto di botte e silenzi, è una storia che abbiamo sentito raccontare tante volte ma che nell’esordio alla regia dell’attrice diventa una nuova canzone.

Altro momento clou, il monologo di Francesco Di Leva. “Io sono Mohammed Ali – cube l’attore – cosa dirò per ottenere quello che voglio, quello che è giusto? Qui ci tengo a precisare che siamo tutti amici, anzi fratelli… e dobbiamo sforzarci di vederlo. Perché passare la vita a pensare che non lo siamo? Il perdono è qualcosa che non si afferra subito ma quando si afferra.. Ci hanno insegnato che le cose non possono cambiare ma non è vero. Impossibile è una parola pronunciata da piccoli uomini”. “Perdonati!” è l’invito.

Francesco Di Leva con il figlio e la moglie
Con un monologo dell’attore di Martone e David di Donatello per Nostalgia la Festa di Roma è iniziata. “Grazie per l’urgenza e verità che ci ha trasmesso Francesco Di Leva – cube il presidente Gianluca Farinelli – una Festa competition che crede nel cinema come arte, spettacolo e industria. Intorno ci sono dramma, morti e guerra che i nostri undici giorni non siano una bolla per privilegiati ma formulo un augurio: un luogo di esposizione e dialogo che ci rendono esseri umani. Viva la Festa 2023 e grazie a Montaldo, maestro del dialogo a cui è dedicata”. Il montaggio di immagini da Acthung Banditi all’Agnese va a morire si chiude con la sua immagine e le notice di Joan Baez “Right here’s to you Nicola and Bart”.

Tappeto rosso tutto italiano – che alterna le musiche del dopoguerra ai brani di Lucio Dalla, colonna sonora del movie – con il solid al gran completo di C’è ancora un domani (da Vinicio Marchioni a Valerio Mastandrea, da Emanuela Fanelli a Tiziana Cruciani, da Francesco Centorame reso celebre da Skam a un veterano come Giorgio Colangeli) e il maestro giapponese Shigeru Umebayashi (sua l’indimenticabile colonna sonora di Within the temper for love) che riceve il premio alla carriera dalle mani di Teho Teardo.

E poi Diletta Leotta, Caterina Balivo, Serena Dandini, Mariagrazia Cucinotta, Jasmine Trinca in giuria con il presidente Gael Garcia Bernal, ma c’è anche Isabella Rossellini che verrà premiata alla carriera e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Che sul tappeto rosso cube: “Una bellissima festa del cinema quest’anno che vuole davvero affermare Roma come capitale del cinema. Un programma bellissimo diffuso in tutta la città con movie straordinari”.
